Reo confesso, l’uomo dovrà scontare una pena di 29 mesi, di cui 9 da espiare. Ha spacciato più di un chilo a consumatori leventinesi e bleniesi
«Sono dispiaciuto. È stato un periodo balordo. Sinceramente, non so spiegarmelo nemmeno io. Ho fatto una cosa sbagliatissima, che non accadrà più». Prima di promettere che non delinquerà di nuovo, ha ammesso di aver venduto poco più di un chilogrammo di cocaina il 46enne di origini kosovare condannato questa mattina dalla Corte delle Assise criminali di Leventina riunite a Lugano. La droga è stata distribuita in Bassa Leventina e in Valle Blenio a consumatori locali tra il 2017 e il 16 febbraio 2021 (giorno in cui l’uomo è stato arrestato).
Nell’ambito di un processo svoltosi con procedura di rito abbreviato, la Corte presieduta dal giudice Siro Quadri ha accettato la proposta delle parti (avvocato difensore Nadir Guglielmoni e procuratrice pubblica Valentina Tuoni) e lo ha condannato a una pena detentiva di 29 mesi, di cui 9 nove da espiare e i rimanenti 20 sospesi con la condizionale per 2 anni. Dal periodo da espiare viene dedotto il carcere preventivo sofferto di 100 giorni e i 90 giorni durante i quali sono state adottate misure sostitutive all’arresto. Sproporzionata secondo la Corte – che ha infatti considerato quello del 46enne un caso di grave rigore dal momento che l’intera famiglia risiede in Ticino – l’espulsione dal territorio svizzero.
Il caso arrivato in aula questa mattina rientra in una più ampia inchiesta relativa a un importante traffico di droga nelle Tre Valli (in totale sono stati spacciati due chilogrammi di cocaina) avviata nel 2018 e coordinata dagli inquirenti della Polizia cantonale in stretta collaborazione con la Polizia comunale di Biasca, la Polizia comunale di Faido e il Servizio antidroga della Polizia della Città di Bellinzona. Oltre al 46enne condannato oggi, le indagini avevano portato all’arresto di altre quattro persone e alla denuncia di una cinquantina di consumatori locali.