Sulla spinta del previsto centro turistico il Municipio intende avviare una studio per rilanciare il comprensorio e ampliare così l’offerta turistica
Il Municipio di Acquarossa crede fortemente nel centro turistico-alberghiero Sun Village. E sull’onda dell’entusiasmo di questo importante progetto intende darsi da fare per sviluppare altre offerte turistiche complementari e rendere così il territorio più attrattivo, permettendo così a una cerchia di turisti che si prevede sarà più ampia di godere di una vasta e variata scelta per quanto riguarda le attività di svago. Come prevedibile si è deciso di puntare sul Nara, tassello chiave di un’offerta che dovrà essere capace di estendersi in maniera più marcata sulle quattro stagioni (da questa sfida dipenderà anche la sopravvivenza degli impianti di risalita).
Negli ultimi 30 anni si sono susseguiti diversi studi che hanno cercato di identificare tutte le potenzialità del comprensorio, fornendo spunti di riflessione interessanti ma che tuttavia non sono mai stati condensati in una proposta concreta. Ma ora, scrive il Municipio nel messaggio licenziato all’attenzione del Consiglio comunale, "lo sviluppo del progetto Sun Village infonde nuova fiducia e la sua realizzazione non può vederci impreparati". Intravedendo il potenziale per un vero rilancio del Nara, in accordo con l’Ente regionale di sviluppo l’Esecutivo ha quindi previsto di affidare uno mandato di progettazione e consulenza (piano di indirizzo) allo studio Comal.ch di Arbedo-Bellinzona. "Un partner − viene sottolineato – che può vantare la giusta esperienza e conoscenza in ambito di nuove offerte di sviluppo socioeconomico, turistiche e sportive". Per procedere con l’elaborazione del piano di indirizzo, l’Esecutivo chiede al Legislativo (seduta aggiornata il 13 aprile) di concedere un credito di 112mila franchi.
Dopo alcuni incontri con il Municipio – la cui visione è stata condivisa dalle commissioni Gestione e Nara del Consiglio comunale − i responsabili di Comal hanno allestito un’offerta di prestazioni suddivisa in due fasi. Se il Cc darà il via libera al credito, si inizierà con una prima fase dedicata all’elaborazione del piano d’indirizzo. Tra i vari passi che porteranno alla stesura del dossier vengono citati l’analisi tecnica e territoriale, le verifiche di fattibilità, il coinvolgimento degli attori privati e di ulteriori portatori d’interesse, l’elaborazione della visione di sviluppo e la sua condivisione con i principali partner (servizi comunali e cantonali, portatori d’interesse), l’identificazione e la quantificazione delle misure da attuare e la verifica della sostenibilità finanziaria (businessplan). A questa prima fase seguirà quella che andrà a elaborare il progetto definitivo, sempre coinvolgendo i portatori d’interessi così come il Centro di competenza mountain bike per l’identificazione dei percorsi ciclabili da realizzare a breve termine e in sinergia con altri progetti regionali e cantonali. Complessivamente le due fasi prevedono 790 ore di lavoro. L’Ente regionale di sviluppo sottoporrà la richiesta di finanziamento all’Ufficio cantonale dello sviluppo economico con l’obiettivo di ottenere il finanziamento massimo che la legge stabilisce nel 90% dei costi computabili.
"Mai un progetto di rilancio economico era giunto a questo stadio, tanto che i contatti regolari con i promotori e la loro assunzione diretta del diritto di compera e delle consistenti spese di progettazione infondono molta fiducia sulla concretizzazione", afferma l’Esecutivo a proposito del Sun Village. Lo scorso novembre, ricordiamo, gli investitori hanno inoltrato la domanda di costruzione per il piano di quartiere. Entro metà anno dovranno inoltrare la domanda di costruzione vera e propria per tutto il comparto. Imprevisti permettendo, la licenza edilizia dovrebbe arrivare entro il prossimo anno. L’inizio del cantiere sarebbe presumibilmente previsto nel 2023. Al momento il Municipio, sostenuto dalla commissione Terme, sta approfondendo con i promotori e con i Comuni di Blenio e Serravalle anche la possibilità di realizzare anche una piscina aperta al pubblico e alle scuole; la decisione di merito dovrebbe essere adottata entro la fine dell’anno.
Ma la valorizzazione del comprensorio del Nara passa anche dalla sicurezza. Ed è con un progetto che dovrà concretizzarsi in maniera più rapida rispetto al piano d’indirizzo che il Comune di Acquarossa - proprietario degli impianti di risalita - intende far fronte alla necessità di sostituire il sistema di distacco artificiale delle valanghe. Il metodo in funzione dal 1995 − che prevede il distacco artificiale con sistema fisso di lanciamine da 12 centimetri – non sarà infatti più autorizzato. Grazie allo studio all’ingegnere Conceprio, che si è avvalso della collaborazione dell’Istituto svizzero per lo studio della neve e delle valanghe (Slf) di Davos, si è giunti alla conclusione che il futuro sistema sarà composto da un sistema di distacco artificiale costituito da pali di sgancio dell’esplosivo comandati a distanza, al quale andrebbe aggiunto anche un sistema di monitoraggio in grado di verificare l’efficacia della detonazione. Il sistema proposto, spiega il Municipio, è un radar inferometrico in grado di registrare 24h/24 e con qualsiasi condizione meteo e in tempo reale tutti i movimenti del manto nevoso in un determinato raggio di azione. Per quanto riguarda invece la raccolta dati meteo e nivologici, verranno mantenute la stazione Imis della Bassa di Nara e la stazione vento posta sul Motto Crostel.
Per questo intervento l’Esecutivo chiede al Consiglio comunale di concedere un credito di 820mila franchi. "La necessità di dover realizzare il tutto entro la fine di quest’anno ci impone di poter disporre del credito basandoci sul progetto di massima (+/- 20%)", evidenzia l’Esecutivo, aggiungendo che al momento non sembrano esserci presupposti per un sostegno cantonale visto che ci si riferisce, oltre alla tutela di una struttura sportiva, alla salvaguardia di abitazioni secondarie. Le zona soggetta a potenziali pericoli di valanghe si estende dal monte Pascolo a sud fino al monte di Cassin Bèr a nord e scendono fino alle località tra il monte di Ör e Pusced. In questo comprensorio si trovano, oltre alle strutture della stazione invernale, 197 stabili composti da 172 rustici abitabili (situati in zona di pericolo oppure raggiungibili solo tramite accessi veicolari che attraversano la zona di pericolo) e 25 rustici non abitabili.