Oltre alla ricostruzione del mosaico con la data di costruzione della stabile, i firmatari chiedono anche la realizzazione di un paio di posteggi di prossimità
Quasi 500 cittadini (nello specifico 453), in maggioranza abitanti del quartiere di Claro, ma anche claresi “espatriati” e simpatizzanti, chiedono una revisione dei lavori eseguiti dalla Città sul piazzale dell’ex casa comunale di Claro, lavori che hanno portato alla rimozione dell’acciottolato storico esistente, compreso un grande mosaico di pietre naturali colorate che recava la data di costruzione dello stabile, il 1926. A pochi anni dal secolo di vita, questo selciato e questo mosaico va ricostruito com’era, chiedono i firmatari della petizione, guidati dall’ex municipale e vicesindaco del comune, Tarcisio Bullo che ha personalmente consegnato le firme alla cancelleria della città giovedì 18 marzo.
Per i promotori della petizione non si tratta solo di ripristinare il selciato (a questo proposito, ricordiamo, rispondendo a un'interpellanza di Bixio Gianini il Municipio di Bellinzona ha annunciato che il mosaico sarà ricreato). La petizione chiede infatti anche la realizzazione di un paio di posteggi di breve durata sul piazzale dello stabile al servizio degli utenti dell'ufficio postale che da qualche settimana si è inserito nell'ex casa comunale. “La nuova viabilità, progettata a seguito della chiusura della Posta e al trasferimento presso lo sportello comunale dei servizi postali – si legge nel comunicato diramato dai promotori della petizione – non convince tutti, in particolare perché penalizza le persone anziane e con ridotta mobilità, che non possono usufruire del posteggio appositamente destinato agli invalidi a ridosso dell’entrata dello stabile, ma sono costrette a posteggiare a monte o a valle dell’ex-casa comunale, dovendo poi affrontare delle scalinate per recarsi all’ufficio postale“.
“La raccolta delle firme è stata un bell’esercizio di democrazia, avvenuto al di fuori degli schemi di partito e senza nessun appoggio da parte di nessuna organizzazione o associazione”, fanno notare i promotori della petizione. I quali, pur riconoscendo che le battaglie fondamentali nella vita sono altre, affermano che ci sono anche cose piccole che meritano attenzione. “Avere rispetto per quanto ci è stato tramandato dalle generazioni passate è un esercizio che dimostra attenzione, passione e amore verso un Paese a cui vogliamo bene anche oggi che si è vestito da quartiere” sottolinea Tarcisio Bullo, primo firmatario della petizione.