Lo chiede l’Mps prendendo spunto dalla vicenda dell’architetto Luigi Snozzi deceduto in una struttura di Minusio
“Nelle case anziani gestite dalla Città di Bellinzona sia introdotto l’obbligo dello standard delle camere singole nelle case per anziani e nelle altre strutture sanitarie a lunga degenza. Da tale obbligatorietà devono essere escluse le situazioni in cui dei residenti chiedono espressamente di poter condividere con un'altra persona la stessa camera”. Lo chiedono, con una mozione, le consigliere comunali Mps Monica Soldini e Angelica Lepori prendendo spunto dal testo che lo scorso 30 dicembre l'ex consigliere di Stato Pietro Martinelli ha pubblicato sulla 'Regione' per ricordare l'architetto Luigi Snozzi, deceduto in una casa per anziani di Minusio. Martinelli ricorda di aver visitato l'amico più volte negli ultimi anni, scorgendone un sentimento di tristezza anche per la mancanza di privacy nella struttura per anziani, essendo alloggiato in una camera doppia, inizialmente insieme a una persona ammalata di Alzheimer. Quella che doveva essere una soluzione solo temporanea, si è invece prolungata nel tempo. Martinelli aggiungeva poi di aver più volte tentato di parlarne al direttore, senza esserci riuscito. Le due consigliere chiedono perciò di assicurare a tutti gli ospiti delle strutture il diritto a un proprio spazio, anche se piccolo, privato. “Purtroppo ciò non è la regola. In base ai dati pubblicati dall’associazione dei direttori amministrativi delle Cpa, Adicasi, la stragrande maggioranza delle residenze hanno camere doppie, comprese le strutture della Città di Bellinzona”.