Unico firmatario del rapporto di minoranza, l'ecologista espone diverse critiche sul documento che funge da base per la pianificazione futura della città
Scarso coinvolgimento della popolazione, scarsa logica di pianificazione, eccedenza di superfici edificabili rispetto all’effettivo fabbisogno a causa di uno sproporzionato fermento edilizio, modello economico obsoleto e in contrasto con una politica climatica responsabile. Questo il riassunto delle aspetti ritenuti critici che hanno portato il consigliere comunale Ronnie David (I Verdi) a elaborare un rapporto di minoranza che si schiera contro l’approvazione del Programma d’azione comunale (Pac o masterplan), il documento che funge da base per la pianificazione del Comune di Bellinzona dei prossimi 20 anni.
Unico membro contrario della Commissione del piano regolatore, nelle sue osservazioni David inizia col sostenere che il dossier sarebbe stato allestito senza tastare il polso dei residenti. “Se è vero che esso viene sottoposto attraverso il messaggio a una approvazione consultiva da parte del Consiglio Comunale, va tuttavia sottolineato che le cittadine e i cittadini non hanno facoltà di parola su scelte, priorità e visioni della propria Città del domani. È stato infatti effettuato un solo sondaggio preliminare – afferma –, perlopiù molto generico, i cui suggerimenti e visioni sono successivamente state mediate dal Municipio che ha così potuto imporre la propria visione”. Secondo David il documento “rappresenta una visione predefinita dell’Esecutivo, composta raccogliendo qua e là spunti e suggerimenti contenuti nei tre diversi studi svolti in parallelo. Ne consegue un risultato patchwork in cui si fatica a cogliere una visione di insieme dell’intero territorio, così come una logica pianificatoria coerente”.
L’attenzione dell’ecologista si sposta sulle stime demografiche dell’Ufficio federale di statistica, che per il Ticino ipotizzano una diminuzione di 18mila persone entro il 2050. Per Ronnie David, si tratta di un dato che dovrebbe permettere di comprendere “come mettere un chiaro limite alle nuove edificazioni costituisca un imperativo ancora più urgente”. Tali previsioni demografiche, sostiene il relatore di minoranza, “non vengono affatto considerate nel Pac. Anzi, nelle previsioni descritte si immagina di aumentare la popolazione di Bellinzona di 14mila unità entro il 2050. Come sia possibile che non si rifletta sulla previsione di decrescita demografica e sulle relative conseguenze (diminuzione della popolazione di altri agglomerati urbani del Cantone e delle valli dell’Alto Ticino per favorire lo sviluppo Bellinzonese, ndr), concentrandosi invece su una crescita demografica certa, è veramente inspiegabile”.
L’esponente dei Verdi è inoltre convinto che nei cinque centri di sviluppo multifunzionali previsti dal Pac (in particolare nei comparti delle officine Ffs, dello stadio Comunale e delle Ferriere Cattaneo a Giubiasco) vadano assolutamente impedite speculazioni immobiliari che, “oltre a non rispondere al reale fabbisogno, mettono ulteriormente in crisi il tessuto commerciale e immobiliare presente nelle immediate vicinanze”. Per il consigliere comunale, queste zone di sviluppo “andranno ripensate come a delle aree di fruizione pubblica con scuole, posti di lavoro di qualità e spazi di svago e cultura”. Il suo auspicio è che l’economia “venga riorientata verso uno sviluppo qualitativo del tessuto urbano, indirizzandola verso riattazioni e risanamenti del vetusto parco immobiliare pubblico e privato. Nell’attesa che questa transizione avvenga, si ritiene fondamentale porre un freno sin da subito alle nuove edificazioni, in maniera che il tasso di sfitto possa essere gradualmente riassorbito”.
Altro tema non risparmiato da critiche è la mobilità: “Le misure a sostegno della mobilità pubblica o dolce vengono sistematicamente contrapposte (spesso con spese maggiori) a misure di sostegno del trasporto individuale motorizzato. L’agire in questo senso vanifica gli sforzi”, afferma David, il quale sollecita “una importante riduzione dei parcheggi pubblici a ridosso del centro urbano e maggiori incentivi all’acquisto di titoli di trasporto e a biciclette. Solo con una strategia chiara e definita Bellinzona, a fronte di un eventuale aumento ulteriore della popolazione e con la realizzazione del semisvincolo, potrà evitare di venire soffocata nel traffico”. Quanto al settore primario, l’ecologista ritiene che non possa essere confinato sui pendii, ma mantenere gli attuali terreni sul fondovalle.
È invece favorevole il parere degli altri membri della Commissione, i quali hanno tutti firmato (Filippo Malacrida con riserva) il rapporto di maggioranza stilato dal relatore Davide Pedrioli che invita il Legislativo a dare luce verde al Pac. Condividendone l’impostazione generale, basata su nove temi e sulla pianificazione dei cinque poli di sviluppo multifunzionali, la Commissione è convinta che il piano d’azione proposto dal Municipio – ritenendo comunque alcuni aspetti soggetti a possibili cambiamenti e evoluzioni – sia il giusto approccio per affrontare l’ordinamento territoriale e il futuro sviluppo della città.