Bellinzonese

Per gli sci club un inverno anomalo tra rinunce e incertezza

La pandemia ha indotto la maggior parte delle società ad annullare le tradizionali uscite e settimane bianche

11 dicembre 2020
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Annullamenti, rinvii e molta incertezza. A causa della pandemia la maggior parte degli sci club ha dovuto annullare settimane bianche ed eventi previsti nel mese di dicembre. Se le restrizioni lo permetteranno, alcune uscite giornaliere saranno organizzate nei primi mesi del 2021, ma, ovviamente, di certezze non ve ne sono. Solo ad Airolo si prevede di iniziare con i corsi in concomitanza con l’apertura degli impianti (prevista domani). Ma questo è un caso un po’ particolare visto che si tratta di una società che insegna ai ragazzi le basi dello sci di competizione. Solitamente per lo Sci club Airolo la stagione inizia già nel mese di agosto, ma non quest’anno a causa della situazione sanitaria. Da domani, però, finalmente si comincia: «Noi siamo pronti e prevediamo attività il weekend e il mercoledì pomeriggio – afferma a ‘laRegione’ Katrin Müller, presidente della società – Poi durante le vacanze saremo attivi praticamente tutti i giorni». Tuttavia, le difficoltà non mancano: «A dipendenza della disponibilità degli allenatori, prevediamo di formare gruppi più piccoli, che cercheremo di non fare entrare in contatto». Quanto alle manifestazioni, «la Gara della gioventù, prevista a inizio gennaio, probabilmente non si farà» e anche il Grand Prix Migros programmato a fine febbraio (gara di sci per giovani dagli 8 ai 16 anni) rischia l’annullamento. 

Le problematiche: alloggio, trasporto e pranzo

Da parte loro, gli sci club meno orientati alla competizione hanno quasi tutti cancellato le prime attività della stagione. «Già qualche mese fa abbiamo annullato la settimana bianca in Vallese», sottolinea Dimitri Bianchini, presidente dello Sci club Morobbia. «Come alternativa avevamo pensato di proporre delle giornate singole a fine dicembre, ma vedendo le situazione abbiamo deciso di rinunciare anche a questa idea. Abbiamo così spostato tutte le attività a febbraio o marzo prevedendo uscite in Ticino il sabato con partenza alla mattina e ritorno alla sera». Questo ovviamente a dipendenza delle restrizioni che saranno in vigore allora. Altro aspetto da valutare: la disponibilità dei monitori, visto che «molti lavorano o sono studenti». In ogni caso l'interesse non sembra essere mutato rispetto agli altri anni: «I genitori ci chiedono informazioni e penso che si aspettano che organizziamo qualcosa. L’importante è tuttavia che le attività non mettano a repentaglio la salute dei partecipanti». Pure lo Sci club S. Antonino ha «annullato il corso di sci previsto dal 2 al 6 gennaio a Lenzerheide», rileva il presidente Gian Alessio Bassi. Per cercare di riassorbire in parte i costi, «andremo lo stesso come gruppo di privati». Invece, «le giornate previste il mercoledì, sabato e domenica a partire dalla seconda settimana di gennaio sono per ora confermate». Tuttavia, pure in questo caso gli organizzatori sono «pronti ad annullare» nel caso in cui la situazione dovesse impedire lo svolgimento in sicurezza delle attività. Giornate che, se effettivamente si terranno, costeranno di più alle famiglie: «Tutti gli eventi che solitamente organizziamo sono stati annullati e quindi non abbiamo avuto entrate». Entrate che permettevano di «offrire prezzi bassi, accessibili a tutti». Anche la tradizionale settimana bianca organizzata dallo Sci and snowboard club Bellinzona in quel di Zuoz è stata rimandata. A pesare è in particolare la problematica della convivenza di 120 bambini e 35 adulti all’interno della struttura ricettiva (refettorio, camere, docce, attività conviviali). Al posto della settimana bianca con pernottamento, il comitato aveva valutato la possibilità di organizzare singole giornate di sci. Ma pure questa opzione, alla luce dell’evoluzione della situazione sanitaria, sembra ormai accantonata. «Prenderemo una decisione nei prossimi giorni, ma l’idea è di rinunciare – spiega Nicola Borga, membro di comitato –. Si tratta infatti di un’ipotesi che pone comunque alcuni problemi. L’utilizzo del bus è per esempio qualcosa che abbiamo escluso. Non vogliamo che allievi e monitori si trovino in una situazione potenzialmente a rischio, pensando anche alle situazioni di carico e scarico del materiale in occasione della partenza e del viaggio di ritorno». L’altra problematica che tocca gli sci club, annota Borga, è la pausa pranzo: alla luce delle restrizioni per i ristoranti, risulta difficile prevedere un picnic in una giornata particolarmente proibitiva dal punto di vista del meteo. La speranza del Sscb è quella di proporre le uscite programmate in febbraio e marzo. Oltre al mancato profitto del corso di Natale e in attesa di una decisione ufficiale sulle uscite giornaliere, quest’anno la società deve rinunciare anche all’organizzazione di importanti eventi come il BigAir Bellinzona in Piazza del Sole (gennaio) e la tappa ticinese del Summer Trophy (che si sarebbe tenuta lo scorso settembre). Mancati introiti che saranno tuttavia sopportabili per le finanze del Sscb. 

Nonostante la ferma volontà di proporre ai propri affezionati una settimana con pernottamento sulle nevi di Sedrun, pure lo Sci club Giubiasco ha infine deciso di gettare la spugna. «Fino ad ottobre, quando vigevano disposizioni meno severe, l’idea era di organizzare il campo invernale – afferma la responsabile Amanda Morisoli - Ma poi abbiamo deciso di annullare. Anche con un numero ridotto di partecipanti, non ci sentiamo infatti in grado di fornire la sicurezza adeguata a bambini e monitori». A dipendenza dell’evoluzione epidemiologica, anche lo sci club vorrebbe proporre delle uscite di un giorno nel 2021, così come ipotizzato pure dagli Sci club Biasca e Negrentino. 

Confermate alcune offerte 

Niente settimana bianca, sempre nella regione della Surselva ma a Disentis, anche per lo Sci club Arbedo-Castione. L’alternativa elaborata dal comitato è però un corso senza pernottamento di quattro giornate, dal 2 al 5 gennaio, con partenza e ritorno da Castione. In questo modo, ulteriori limitazioni permettendo, si vuole comunque tentare di regalare un importante esperienza di svago ai giovani. «L’idea è di sciare in Ticino per rimanere meno tempo possibile sul bus e anche per aiutare le stazioni ticinesi, anche se ma probabilmente faremo pure delle giornate a Splügen – afferma il membro di comitato Maya Lunghi –. Gli adulti non potranno partecipare al corso e la mascherina sarà obbligatoria anche per i partecipanti di età inferiore ai 12 anni. Inoltre, una parte dei monitori utilizzerà i mezzi privati». Nel giro di pochi giorni, una ventina di ragazzi si è già iscritta al corso senza pernottamento. «Prevediamo di accettare al massimo 40 iscrizioni. Grazie agli sponsor, siamo riusciti a proporre prezzi di favore». C'è pure chi per il momento non intende rinunciare al classico appuntamento di Natale. «La settimana bianca a Lenzerheide dal 26 al 30 dicembre rimane per ora confermata – afferma José Del Romano, segretario dello Sci club Lodrino Prosito ‘80 –. L’elaborazione del nostro piano di protezione, insieme a quello della struttura ricettiva che ci ospiterà, fanno sì che non ci sia motivo di annullare. Questo è quanto indicano le disposizioni del settore Gioventù e sport (G+S)». Il massimo di partecipanti è 50. 

L'inghippo degli affitti

Una problematica con cui sono confrontate alcune società riguarda l’affitto delle strutture ricettive già prenotate per le settimane bianche: in alcuni casi sono infatti salate le penali previste dai contratti di riservazione. E soprattutto per le società più piccole, che non hanno trovato disponibilità e buon senso da parte dei responsabili delle strutture, le pretese di pagamento risultano indigeste.