Bellinzonese

'Non si sono distanziati, e questo fonda la sommossa'

Pene pecuniarie sospese per tre dei tifosi vodesi coinvolti nei disordini a margine della sfida Ambrì-Losanna del gennaio 2018.

4 novembre 2020
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Sono colpevoli del reato di sommossa anche se non hanno lanciato oggetti e non sono entrati direttamente in contatto con polizia e tifoseria avversaria. «Vi chiedo di guardare questo video, come se foste gli spettatori di un film, e chiedervi se agite in maniera passiva. Avreste potuto farvi da parte e andarvene come hanno fatto tante altre persone che si trovavano nel settore ospiti», ha detto il giudice della Pretura penale Flavio Biaggi rivolgendosi ai tre giovani imputati vodesi. Che in quel filmato si sono rivisti a ridosso della ringhiera, due dei quali cintura alla mano, all'interno del gruppetto di cui i membri più esagitati avrebbero da lì a poco oltrepassato lo sbarramento che delimita il settore ospiti, dirigendosi verso la curva Sud della Valascia. Poco conta se i tre imputati condannati questa mattina dalla Pretura penale non l'hanno fatto. Non hanno comunque agito in maniera passiva. 

Riconoscendo il reato di sommossa, il giudice Biaggi ha inflitto pene pecunarie sospese al 24enne (30 aliquote giornaliere da 30 franchi più una multa di 300), al 29enne (35 aliquote da 30 franchi più 200 franchi di multa) e al 30enne (45 aliquote da 130 franchi più 300 franchi di multa) scesi questa mattina a Bellinzona per rispondere degli scontri (prima e dopo la partita) avvenuti il 14 gennaio 2018 alla Valascia in occasione della sfida Ambrì Piotta-Losanna. Il giudice non ha accolto le proposte di pena più severe formulate dal procuratore pubblico Nicola Respini, il quale chiedeva 60 giorni di carcere con la condizionale per il 24enne e il 29enne, e 90 giorni (sempre sospesi) per il 30enne. 

In merito alla brutta vicenda avvenuto in quel pomeriggio domenicale (quando in pista c'erano anche numerose famiglie), il pp Respini ha prodotto 39 decreti d'accusa ai quali si sono opposti quasi tutti i destinatari. Sono in totale 24 (21 sottraendo i tre tifosi condannati oggi) i tifosi (compresi quelli dell'Hcap) chiamati a presentarsi in Pretura Penale. I rimanenti, sui quali pendono i fatti più gravi, siederanno invece sul banco degli imputati del Tribunale penale cantonale. L'Hcap e la Valascia Immobiliare Sa rappresentano gli accusatori privati. 

Presentatisi senza avvocato, i tifosi vodesi al centro del dibattimento odierno - i quali respingevano tutti i capi d'accusa - sono tuttavia stati assolti dal reato di violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari. Nonostante i sette classificatori agli atti e le 30 ore di filmati, non ci sono prove, ha detto Biaggi, che i tre abbiano attaccato fisicamente e verbalmente gli agenti. Sempre per mancanza di evidenze, il 30enne imputato è stato prosciolto dall'accusa di vie di fatto (era stato denunciato da una persona che sosteneva di avere ricevuto un pugno in faccia). Per lo stesso motivo il più giovane è stato inoltre prosciolto dal reato di danneggiamento (il pp Respini sostiene che quest'ultimo abbia rotto almeno un seggiolino). Il 24enne e il 30enne, oltre che per sommossa, sono però stati riconosciuti colpevole di dissimulazione del volto. 

In aula il giudice Flavio Biaggi ha ripercorso le ore di quel cupo pomeriggio leventinese. Dopo il corteo iniziale dei tifosi ospiti (supportati anche da alcuni amici giunti dalla Germania), c'è stato un primo scontro sul piazzale esterno della pista. Le due fazioni hanno continuato a provocarsi nonostante l'intervento della polizia, lanciando oggetti e bengala. Al termine della sfida il secondo scontro, più concitato, con le tifoserie che si sono entrate in contatto facendo nuovamente entrare in azione gli agenti. Aveva fatto discutere anche l'operato della Polizia cantonale, da alcuni giudicato sproporzionato. Su questo giornale era ad esempio stata riportata la testimonianza di una persona completamente estranea ai fatti colpita da un proiettile di gomma mentre aspettava alcuni amici andati in bagno. Questa mattina lo stesso giudice Biaggi, ha detto che si sarebbe potuto organizzare meglio il dispositivo di sicurezza, in particolare quando l'autobus dei tifosi vodesi è arrivato ad Ambrì. 

 

 

 


 
 
 
 

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