Bellinzonese

Sbotta il gerente del bar Viale: 'Non se ne può più'

Risse e feriti a Bellinzona: Potito De Girolamo contro gli 'attaccabrighe che rovinano l'ambiente e la nostra reputazione'

Potito De Girolamo (Ti-Press)
4 settembre 2020
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Un primo episodio a inizio giugno e un secondo lo scorso venerdì sera. Con feriti e arresti fra giovani e giovanissimi. Quanto basta per far perdere la pazienza al gerente del bar Viale di Bellinzona, stufo di vedere il proprio locale indicato come luogo in cui scoppiano le risse. “Ringrazio gli avventori, quelli che quotidianamente o sporadicamente frequentano in modo sereno il locale che ho la fortuna di gestire da numerosi anni”, esordisce Potito De Girolamo in un comunicato inviato ai media. “Mi scuso con questi avventori – prosegue – per gli incresciosi episodi provocati da pochissimi facinorosi che nulla hanno da spartire con il bar”. Quale gestore prende pubblicamente le distanze “dagli episodi e dalle persone immature che li hanno provocati”. Le definisce “attaccabrighe che non hanno nulla di meglio da fare se non disturbare chi invece sa godersi l’aperitivo e la serata pacificamente”. Così facendo “il rischio è quello di rovinare l’ambiente e anche la reputazione del bar”. A questo punto, sbotta De Girolamo, “non se ne può più, perché il bar Viale è da sempre ‘il’ bar della città dei castelli, un bar dove in anni di gestione non è mai avvenuto un episodio di violenza e tale vuole restare”. Il problema – aggiunge – non è il bar Viale né qualsiasi altro esercizio pubblico, ”ma la mancanza di educazione di alcuni”. Conseguenza: già a seguito del primo episodio “abbiamo predisposto un servizio di sicurezza, che in passato non era necessario avere. L’obiettivo è quello di poterne nuovamente fare a meno quanto prima”. Per contro, stando al ’CdT‘, prossimamente la vigilanza dovrà essere potenziata, soprattutto nelle serate del finesettimana, con un maggiore ingaggio della Polizia comunale edello stesso gerente. Il cui appello “resta quello di frequentare il bar Viale con la massima gioia e rispetto reciproco”. Si spera che non siano parole al vento.

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