Licenziato dal Municipio il messaggio che chiede di approvare la variante di Piano regolatore che andrebbe a definire dei parametri per preservare le zone sensibili
Se il Consiglio comunale darà luce verde, tutti i quartieri della Città di Bellinzona, attraverso la modifica del Piano regolatore, disporranno di un unico articolo normativo per l'installazione di antenne di telefonia mobile. Con il messaggio licenziato oggi, il Municipio intende dunque estendere a tutti i quartieri quanto già vigore dal 2017 in quello di Bellinzona, che tra i primi Comuni in Ticino aveva avviato la procedura per introdurre il cosiddetto modello "a cascata". Tale modello definisce le condizioni per l'ubicazione e la costruzione di antenne sull'intero territorio comunale.
Nello specifico, le installazioni saranno definite sulla base di otto diversi gradi di priorità, qui elencate partendo dalla più importante: zone per il lavoro; zone per scopi pubblici nelle quali sono ammessi contenuti con ripercussioni paragonabili a quelle delle zone per il lavoro; zone miste; zone destinate prevalentemente all'abitazione; zone destinate esclusivamente all'abitazione; nuclei e comparti speciali; zone per scopi pubblici nelle quali non sono ammessi contenuti con ripercussioni paragonabili a quelle delle zone per il lavoro; aree delimitate dal raggio di 100 metri da locali, anche nei quartieri o nei Comuni limitrofi, dove soggiornano persone particolarmente sensibili (bambini, anziani, ammalati). Per la posa di nuove antenne i gestori dovranno dunque di volta in volta dimostrare che non sono disponibili ubicazioni nelle zone con priorità più alta, e quindi meno sensibili, limitando per quanto possibile i nuovi impianti all’interno delle zone residenziali. Per contro nuove antenne potranno essere realizzate in aree vicine alle zone sensibili (in particolare quelle abitate e/o frequentate da bambini, anziani e ammalati), soltanto se le compagnie provano che sia stato impossibile trovare un'alternativa in luoghi più indicati. Il messaggio specifica inoltre che le domande di costruzione riguardanti antenne per la telefonia mobile che interessano beni culturali, naturali e paesaggi protetti devono essere accompagnate dalla perizia di un esperto esterno.
In questo modo la Città di Bellinzona intendere mettere in pratica su tutto il territorio comunale l'unica competenza residua che le spetta in materia di antenne. L'obiettivo - si legge nel messaggio municipale - è quello di "garantire il loro adeguato inserimento nel contesto territoriale, in particolare a salvaguardia del patrimonio naturale, culturale e del paesaggio". La regolamentazione delle immissioni elettromagnetiche sono invece di competenza esclusivamente federale.
Il passo del Municpio tiene dunque conto dell'accresciuta sensibilità della popolazione sul tema degli impianti di telefonia mobile, in particolare dopo l'avvento del 5G. La nuova normative dovrà ora essere adottate da Consiglio comunale e successivamente approvate dal Consiglio di Stato per permetterne, salvo successivi ricorsi, l’entrata in vigore.