Il Ppd chiede di elaborare un piano d'intervento che indichi come replicare il progetto Carasc sul territorio montano tra Claro e Medeglia, compresa la Valle Morobbia
La valorizzazione del territorio montano di sponda destra a Bellinzona deve essere replicata anche sulla sponda sinistra. La pensano così i Consiglieri comunali Ppd di Bellinzona, autori di un'interrogazione indirizzata al Municipio in cui si chiede di valutare di elaborare entro il 2022, nell'ambito del Masterplan attualmente in fase di allestimento, un piano d'intervento che indichi come replicare il progetto Carasc sulla sponda sinistra del Fiume Ticino, tra la zona del Visagno a Claro e le cime di Medeglia, senza dimenticare la Valle Morobbia. I popolari-democratici ritengono opportuno estendere a questo territorio la modalità di gestione osservata negli ultimi anni tra Monte Carasso e Sementina, zona divenuta di grande richiamo in particolare grazie all'inaugurazione del ponte tibetano nel 2015. L'idea del Ppd è quella di istituire un altro ente gestore che prenda esempio dall'Ente autonomo Carasc (costituito dagli ex Comuni della sponda destra e poi ripreso dalla Città aggregata). Secondo il Ppd, la promozione delle specificità paesaggistiche, agricole, naturali e culturali di tali spazi montani va implementata con una chiara gerarchia di competenze dove il nuovo Comune deve giocare il ruolo di promotore. Ciò - si legge nel testo dell'interrogazione - senza però "sovrapporsi ai Patriziati", il cui ruolo è ritenuto "ancor più importante nella Città aggregata". Tuttavia, sostiene il Ppd, gli enti patriziali vanno accompagnati al fine di garantire una gestione territoriale "più unitaria" e con maggiori prospettive.