I consiglieri comunali per il Ppd interrogano l'esecutivo circa l'elaborazione di un piano d'intervento a corto termine che definisca la politica energetica comunale
Un piano di intervento per il clima e per aumentare l'indipendenza energetica della Città. È quanto invoca il Ppd di Bellinzona con un'interrogazione inoltrata al Municipio. Per i consiglieri comunali popolari-democratici "la situazione finanziaria del Comune a medio e lungo termine permette di allocare delle risorse finanziarie sul miglioramento del quadro energetico", senza tuttavia modificare il quadro di misure definito da Confederazione, Cantone e Azienda multiservizi Bellinzona. "Va però tenuto conto che le nuove fonti energetiche, meglio sarebbe chiamarli sistemi di trasformazione di energia, eoliche e solari hanno nel medio termine il grosso limite della necessità di immagazzinamento. Vi sarebbe l'energia geotermica - continua il Ppd - che non presenta questo limite e che andrebbe perlomeno valutata a scala di nuova Bellinzona". Per il Ppd sono tre i punti da implementare: sfruttare i tetti del parco immobiliare comunale, non solo dove sono previsti interventi importanti, per posare pannelli solari combinati con misure di stoccaggio dell'energia elettrica prodotta; valutare la possibilità di ottimizzare la diga della Valle Morobbia non solo per la diretta produzione di energie elettrica, ma anche nella funzione di stoccaggio prospettando la realizzazione di un secondo bacino a monte dell'attuale; valutare se la geotermia ha un potenziale a livello regionale che meriti attenzione. "Intende il Municipio - entro fine 2020, in coordinazione con l'imminente Piano direttore comunale - elaborare un piano d'intervento a corto termine (5 anni) che definisca la politica comunale in materia di interventi energetici sul parco immobiliare comunale?". E ancora: "intende il Municipio approfondire le due tematiche relative all'ottimizzazione e allo sfruttamento delle acque della Valle Morobbia così come alle potenzialità geotermiche regionali?".