Bellinzonese

'Dammi i soldi o ti ammazzo', alla sbarra per rapina aggravata

Si è aperto il processo a carico del 38enne accusato di aver inflitto due coltellate e derubato un uomo a Bellinzona. Aveva bisogno di soldi per la cocaina.

L'uomo, responsabile anche dei furti alle casette del Natale in Città, rischia almeno 5 anni di carcere (foto Ti-Press)
24 giugno 2020
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Si è aperto questa mattina il processo a carico del 38enne cittadino svizzero accusato di aver rapinato un uomo infliggendogli due ferite d’arma da taglio di dimensione di circa un centimetro, una al collo e una all’avambraccio. Sprovvisto di denaro, l’imputato intendeva racimolare dei soldi per comprarsi la cocaina. Dopo aver trascorso la serata e consumato bevande alcoliche in diversi bar di Bellinzona, la notte del 16 settembre 2018 si è quindi avventato su un passante (da lui conosciuto) nel centro della Turrita. Oltre ai fendenti inflitti con un coltello a serramanico, secondo l’atto d’accusa avrebbe minacciato di tagliare la gola alla vittima - mentre si trovava a terra - se quest'ultima non gli avesse consegnato il proprio portafoglio contenente 170 franchi e 30 euro. Secondo il perito medico giudiziario, il fendente al collo avrebbe potuto determinare lesioni mortali invece di quelle superficiali riportate dalla vittima. 

Per queste ragione il 38enne, patrocinato dall’avvocato Roy Bay, è accusato di rapina aggravata (pericolo di morte), subordinatamente di rapina aggravata (arma pericolosa). "Non ho mai preso in considerazione l'idea di mettere in pericolo la vita della vittima; avevo la situazione sotto controllo", ha detto l’uomo in aula, precisando di non aver causato di proposito le ferite. "Tutto è durato meno di un minuto: l’ho buttato per terra e gli ho messo il coltello alla gola ma dalla parte della lama non tagliente. Quando ha tentato di alzarsi vi è stata la ferita collo. Se il coltello fosse stato puntato dalla parte della lama tagliente, gli avrei causato però inflitto una lesione più grave". La perizia psichiatrica ha ravvisato un disturbo della personalità dell'uomo dovuto al consumo di stupefacenti. Quella sera, però, era sufficiente lucido per intendere e volere.

Il ladro del Natale in Città

L'imputato - emerge dall’atto d’accusa - è pure il responsabile dei furti di cibo e altro materiale nelle casette prefabbricate presenti in piazza del Sole a Bellinzona durante il Natale in Città del 2018 (per una refurtiva di un valore complessivo di 9’600 franchi). Per l’uomo, il quale ha già espiato un anno e mezzo di prigione, il procuratore pubblico Roberto Ruggeri chiederà una pena di almeno cinque anni di carcere. Il 38enne accusato di infrazione alla Legge federale sulle armi e sulle munizioni (per il possesso illegale del coltello a serramanico), danneggiamento e violazione di domicilio (per i furti con scasso al Natale in Città). 

La Corte delle Assise criminali, presieduta dal giudice Mauro Ermani, è riunita al Centro della protezione civile di Rivera per agevolare il rispetto del distanziamento sociale.