PostCom conferma le due decisioni della Posta e raccomanda al Municipio di Bellinzona di estendere gli orari di apertura dei futuri sportelli
Niente da fare per il Municipio di Bellinzona che chiedeva alla Commissione federale delle poste PostCom, organo di vigilanza, di verificare l'adeguatezza delle rispettive decisioni adottate l'anno scorso dal gigante giallo volte a chiudere gli uffici postali nei quartieri di Claro e Camorino trasferendo il servizio in agenzie con partenariato locale. Tali agenzie, come già indicato a suo tempo nell'ambito delle trattative Città-Posta, saranno ricavate nelle due ex case comunali che dal 2017 sono state trasformate in sportelli di quartiere. Un adeguamento - si legge nelle decisioni di PostCom pubblicate in questi giorni, come riportato oggi dal CdT online - che dovrà coincidere con alcune modifiche infrastrutturali, come ad esempio la facilitazione dell'accesso per disabili a Claro (il Consiglio comunale ha già stanziato settimana scorsa un credito per l'adeguamento generale dell'edificio pari a 190mila franchi) e l'adozione a Camorino di un campanello riservato agli utenti che necessitano di un aiuto per aprire la porta d'ingresso e salire al primo piano. Ma non solo.
Infatti per entrambe le agenzie - che saranno gestite dal personale amministrativo della Città - PostCom raccomanda l'estensione degli orari di apertura. Infatti mentre le agenzie che solitamente vengono assunte da negozi di paese beneficiano di orari più generosi rispetto agli uffici postali, in questo caso le ore settimanali scenderebbero da 37 (7 ore dal lunedì al venerdì e 2 il sabato mattina) a circa 25 (dalle 9.30 alle 12 e dalle 13.30 alle 16 dal lunedì al venerdì). Per la Città di Bellinzona si tratta insomma di dedicare più risorse alla gestione del servizio postale e con orari che PostCom chiede siano anche serali "almeno in determinati giorni e/o il sabato mattina". In definitiva gli orari "devono essere fissati in modo tale che anche la clientela professionalmente attiva possa ritirare gli avvii con avvisi all'agenzia postale". Respinte poi tutte le criticità espresse dal Municipio, come il fatto che la Posta nell'ambito delle trattative non abbia fornito i dati sulla redditività e sul volume di attività dei due rispettivi attuali uffici, a fronte peraltro degli importanti utili conseguiti in generale dalla Posta: la quale "non è tenuta a fornire tali cifre", risponde PostCom. Pure rispettate, infine, le norme di raggiungibilità dei due futuri sportelli e degli uffici più grandi situati nelle località vicine.
"Riguardo alle riserve formulate da PostCom - spiega alla 'Regione' il portavoce della Posta in Ticino, Marco Scossa - teniamo a sottolineare come esse siano da noi prese in massima considerazione e che saranno dunque oggetto di discussione con le autorità della Città". Dopo la decisione emessa dall’autorità di vigilanza, inizia infatti sempre e comunque un'ulteriore fase di dialogo con autorità e partner "per definire tutti i dettagli organizzativi e pratici indispensabili per potere procedere con l’implementazione della soluzione alternativa. Siamo certi che attraverso il dialogo con le autorità riusciremo a trovare la migliore soluzione a favore di entrambe le parti e della nostra clientela". Ignota per ora la tempistica: "Dipenderà da quanto emergerà nel corso della imminente nuova fase di dialogo. Vanno inoltre considerati i tempi per le licenze edilizie e per anche solo per questo aspetto non possiamo ipotizzare date". Dal canto suo il sindaco Mario Branda spiega che il Municipio è pronto a effettuare i dovuti ulteriori approfondimenti, «volti in particolare a comprendere quale sarebbe l'impegno, sotto più punti di vista, richiesto alla Città». Approfondimenti che «vogliamo siano preceduti dall'analisi del sondaggio, a noi non ancora noto, effettuato a Claro dall'Associazione di quartiere e volto a tastare il polso della popolazione su possibili opzioni alternative». Le quali - annota dal canto suo PostCom - sono state sì individuate dalla Posta, in particolare per la ricerca di negozi privi di barriere architettoniche, ma poi non approfondite nel momento in cui è emersa la disponibilità di spazi comunali.
Nei prossimi mesi la Posta ha in previsione altre trasformazioni in Ticino, "sempre e comunque fra quelle annunciate a giugno 2017; ma per ora nulla è definito", rileva Scossa. Dopo la trasformazione in agenzia con partenariato a Cadenazzo (lo scorso divembre) e Lumino (questo febbraio), a Giornico "in gennaio abbiamo tenuto una serata pubblica e prevediamo la creazione di una filiale in partenariato entro fine anno". Molto - conclude il portavoce di Posta - dipenderà anche dalla situazione sanitaria "che non ci siamo ancora lasciati alle spalle: alcuni progetti sono stati sospesi e riprenderemo dunque il dialogo solo nelle prossime settimane o mesi". Una novità è prevista a Losone dove il 29 giugno sarà presentata una filiale gestita in proprio completamente rivista dopo un importante investimento.