Il municipale Plr non sarà in lista in occasione delle elezioni comunali del 2021. Intende concentrarsi sulle sfide professionali alla Supsi
Autosospesosi un mese fa dalla conduzione del settore opere pubbliche del dicastero da lui gestito sin dal 2011 per facilitare una completa e trasparente inchiesta sui sorpassi di spesa da 5 milioni riscontrati sui cantieri di Oratorio di Giubiasco, Stadio cittadino e Policentro della Morobbia, il municipale liberale-radicale di Bellinzona Christian Paglia ha convocato oggi i media per comunicare di aver deciso di non ricandidarsi alle elezioni comunali previste il 18 aprile 2021.
Durante la conferenza stampa organizzata nell'ex convento delle agostiniane a Monte Carasso (presenti in sala il presidente sezionale Plr Marco Nobile e il capogruppo in Consiglio comunale Fabio Käppeli), il capodicastero Opere pubbliche e ambiente ha spiegato di volersi concentrare sul proprio impiego alla Supsi, dove attualmente con un impiego al 70% dirige l'Istituto materiali e costruzioni. Paglia, che tuttavia non esclude di candidarsi per il legislativo, ha motivato la scelta con le diverse sfide professionali che lo aspettano e per le quali necessita maggiore tempo. Quel tempo attualmente dedicato al Municipio. L'istituto da lui coordinato, che conta una trentina di collaboratori, sarà in particolare coinvolto nella realizzazione del nuovo campus Supsi di Mendrisio destinato al Dipartimento ambiente, costruzioni e design.
«Ne avevo già discusso con i miei superiori alla Supsi verso fine 2019 quando si trattava di formare le liste politiche in vista delle elezioni comunali 2020», annota Paglia: «Già allora avevo riflettuto a fondo, propendendo però per la possibilità di ricandidarmi. Ora, di fronte all'anno in più di legislatura e alle ulteriori sollecitazioni giuntemi dai vertici della Supsi, ho rivalutato la questione revocando la mia disponibilità a mettermi in lista per un altro quadriennio». Alla domanda se il problema dei sorpassi milionari abbia influito sulla sua decisione, Paglia risponde che «ha avuto un peso solo relativo, non maggiore all'anno in più di legislatura. Dev'essere comunque chiaro che rinunciare a ricandidarmi non significa affatto sottrarmi alle mie eventuali responsabilità. Ma in questo momento, anche per dar modo alla sezione Plr di organizzarsi in vista del 2021 e considerando le esigenze professionali nell'ambito delle quali è richiesto un mio impegno al 100%, ho ritenuto giusto fare un passo indietro».
Saranno dunque due i municipali Plr che non si ricandideranno nel 2021. Come noto, anche il vicesindaco Andrea Bersani aveva già annunciato lo scorso aprile di non volersi ripresentare, salvo poi mettersi a disposizione per un altro anno dopo il posticipo delle elezioni a causa della situazione relativa al coronavirus. Dal canto suo Marco Nobile di fronte alla doppia rinuncia (entrambi sono 'macchine da voto' insieme all'uscente Simone Gianini che invece, a meno di clamorose sorprese, sarà della partita) spiega che la sezione «dovrà giocoforza ripensare la propria campagna elettorale. Abbiamo però tempo per organizzarci adeguatamente». Se da una parte «è innegabile che l'odierna decisione abbia subìto una spinta dal problema sorpassi, dall'altra è altrettanto innegabile che tutto ciò dimostra la crescente difficoltà nel far collimare oggigiorno la professione privata con quella di municipale di una città come la Bellinzona aggregata». D'altronde l'opposizione negli ultimi anni ha riservato a Paglia dure critiche sul doppio impegno Supsi-Città molto gravoso per tempo e responsabilità. Un dicastero «molto vicino ai quartieri e alle esigenze infrastrutturali della popolazione - annota Nobile - ma in effetti anche alle critiche».
Rifiutandosi di rispondere a eventuali domande dei giornalisti sui sorpassi milionari, Paglia ha comunque evidenziato di «non voler sminuire il problema. Voglio però anche assicurare che la gestione di investimenti per oltre cento milioni di franchi in più anni non è stata portata avanti in modo superficiale. Nella doppia veste di dirigente Supsi e municipale, sono stato sempre ben cosciente del carico di responsabilità cui ero sottoposto». D'altronde, ha concluso, «non ho mai avuto il sentore che ci fosse qualcosa che al Dop potesse sfuggirci di mano».