Col 62% di sì la popolazione ha avallato l'acquisto comunale dell'hotel Alpina (3,75 milioni) da destinare agli operai durante il cantiere del Gottardo
Un punto a favore del Comune, ma la palla si trova ora nel campo del Tribunale amministrativo cantonale che ha recentemente deciso l’effetto sospensivo. Ma andiamo con ordine: oggi col 62% di sì (465 voti ) e il 38% di no (286) gli airolesi recatisi alle urne hanno sostenuto l’acquisto dell’hotel Alpina da parte del Comune per una cifra di 3,73 milioni. Elevata la partecipazione al voto, pari al 75%, segno che il tema è parecchio sentito in paese. Contro lo stanziamento del credito deciso la scorsa primavera dal Consiglio comunale a larghissima maggioranza, alcuni cittadini avevano raccolto le firme lanciando un referendum critico sull’impegno comunale orientato a mettere a disposizione dell’Ufficio federale delle strade (Ustra) l’albergo nel quale alloggiare per una decina d’anni gli operai impegnati, dal prossimo mese di giugno, nel cantiere per la realizzazione del secondo tunnel sotto il Gottardo, per il risanamento dell'attuale e anche per il risanamento ambientale del tratto autostradale nel fondovalle, svincolo compreso. Un decennio – e forse oltre – durante il quale il Comune incasserebbe da Ustra un affitto annuo di 290mila franchi.
I referendisti – l’ex municipale di ‘Aria Nova’ Franchino Filippini, l’ex consigliere comunale Plr Franco Jori e la signora Elena Beffa – sono dell’opinione che debba semmai essere l’Ustra a comprare l’albergo dagli attuali proprietari privati, e non certo il Comune confrontato con altri impegnativi investimenti. Il ricorso di Jori al Consiglio di Stato contro lo stanziamento dei 3,75 milioni è stato respinto dal governo nel corso dell'autunno; ora si attende il Tram, chiamato in causa quale istanza di secondo grado. «Il cui effetto sospensivo blocca provvisoriamente la procedura», spiega alla ‘Regione’ il sindaco Franco Pedrini. Un sindaco «soddisfatto» perché la maggior parte dei votanti «ha capito la bontà e la sostenibilità dell’operazione. Il problema ora sono i tempi giudiziari: se il Tram dovesse pronunciarsi a nostro favore ma con una tempistica troppo lunga, l’accordo con l’Ustra rischia di saltare. Inoltre temiamo che il ricorrente si rivolgerebbe facilmente anche al Tribunale federale. In quel caso i tempi si dilaterebbero ulteriormente».
Tuttavia sia il Tram sia il Tf, in passato confrontati con importanti progetti, hanno sovente adottato decisioni in tempi rapidi. «Non disperiamo – aggiunge il sindaco – ma siamo preoccupati. Mi rattrista il fatto che siamo in balia di pochi individui che stanno conducendo una battaglia personale. A ogni modo sono soddisfatto dell’esito della votazione odierna, preceduta da un intenso volantinaggio caratterizzato da informazioni spesso inveritiere». Il 16 novembre si è peraltro svolta una serata pubblica: «Era stata pensata come un dibattito – rammenta il sindaco – durante il quale le due differenti opinioni sarebbero state messe a confronto. Ma la controparte ha deciso di non presentarsi». A ogni modo le oltre cento persone giunte al salone Olimpia «hanno potuto ricevere risposta a tutte le domande poste».
Una volta concluso il cantiere, il Comune ha sul tavolo più opzioni per il futuro dell’albergo, che peraltro a spese di Ustra e Cantone – sempre che vada in porto la vendita – tramite la realizzazione di un vallo verrebbe messo in sicurezza dal rischio valangario oggi presente. La struttura dopo il 2030 potrà essere venduta o messa a disposizione per attività turistiche di vario tipo, in un contesto peraltro molto diverso rispetto a quello odierno, grazie al progetto di risanamento ambientale dell’intero fondovalle sul quale è previsto l’innesto di svariate iniziative turistiche, sia invernali sia estive. Ma non solo: durante il cantiere il Comune conta di ottenere da Ustra l’appalto per la fornitura di servizi (tramite un’apposita società multiservizi da istituire dall'ente locale) con un importante indotto a livello regionale, ossia opportunità lavorative (15-20 posti di lavoro) e sostegno ai commerci altoleventinese a prezzi equi.