Sono alcune delle proposte che vengono avanzate per i contenuti dell'ex ospedale di Ravecchia. Un centro giovanile? 'Potrebbe non essere necessario'
Una biblioteca dove fermarsi a studiare fino a tardi, degli spazi dove organizzare eventi a carattere socioculturale e un bar dove trovarsi per bere qualcosa in compagnia. A grandi linee, i membri della Commissione giovani della città di Bellinzona lo immaginano così l’ex ospedale di Ravecchia una volta che le attività al suo interno entreranno nel vivo. Lo stabile di via Pedotti deve però ancora essere acquistato dalla Città per 4,6 milioni da Armasuisse (il settore immobiliare dell’esercito), dopodiché dovranno essere eseguiti alcuni lavori. Come è noto, un’ala sarà occupata dal Dicastero opere pubbliche e ambiente che dovrà presto lasciare l’attuale sede di via Bonzanigo, a ridosso della linea ferroviaria, a causa della realizzazione del terzo binario.
Per mettere sul tavolo alcune idee e per discutere di possibili soluzioni per i locali liberi disponibili, settimana scorsa la Commissione giovani si è trovata con la Commissione culturale cittadina. «Un incontro costruttivo, a cui erano presenti una ventina di membri, che ha permesso di confrontarsi su varie idee», ha evidenziato Roberto Malacrida, capodicastero Educazione e cultura. Un’idea emersa è di aprire una biblioteca interculturale, in collaborazione con la Biblioteca cantonale. «Un luogo che potrà essere cuore pulsante per la cultura cittadina, con orari prolungati, dove gli studenti potranno fermarsi a studiare anche alla sera», osserva Malacrida. Altro concetto espresso dai giovani della commissione è di realizzare una ‘casa per la cittadinanza’ dove incontrarsi e fare cultura. Un ritrovo interculturale e intergenerazionale con spazi a disposizione, dove ognuno potrà organizzare delle attività.
Da parte dei giovani è emersa in maniera molto marcata la volontà che gli spazi non vengano assegnati ma condivisi, con una programmazione oraria definita e dove ognuno potrà trovare spazio. Ciò che richiederà però anche uno sforzo di coordinazione con qualcuno che gestirà le varie occupazioni. Altra esigenza ritenuta importante è la presenza di un bar, come luogo di incontro e socializzazione. La volontà dei giovani è che ci sia anche animazione socioculturale, con attività specifiche e ospiti che possano partecipare a conferenze e dibattiti. A seguito dell’incontro tra le due commissioni è scaturita la decisione di formare un gruppo di lavoro composto da tre membri della Commissione culturale e tre della Commissione giovanile che entro gennaio dovranno presentare un progetto da sottoporre alle due commissioni che si troveranno nuovamente all’inizio dell’anno e poi sottoporranno un rapporto al Municipio, che in seguito licenzierà un messaggio. Presenti all’incontro tra le commissioni anche i municipali Roberto Malacrida e Giorgio Soldini, capodicastero Servizi sociali, i quali hanno fatto notare che le idee che verranno elaborate dal gruppo progettuale dovranno poi essere valutate da un punto di vista finanziario e dovranno essere condivise dal Municipio.
Alla luce di quanto verrà realizzato all’ex ospedale, Malacrida è del parere che in futuro bisognerà interrogarsi se l’ipotesi di realizzare un centro giovani ‘classico’, come già pensato anni fa valutando varie ubicazioni, sia ancora attuale. «Bisognerà chiedersi se, grazie alla presenza del furgone itinerante Social Truck e agli spazi dell’ex ospedale, sarà ancora necessario. Non ne abbiamo ancora discusso, ma in futuro varrà la pena ragionare sulla necessità di realizzare questa struttura o se questa potrà essere integrata all’interno dell’ex ospedale». Sarà quindi necessario capire cosa desiderano i giovani, per non realizzare un centro – con relativi costi – che magari non verrà frequentato.