Bellinzonese

'Haber più che sgradevole'. Ma il premio alla carriera resta

Il direttore artistico di Castellinaria Giancarlo Zappoli condanna il comportamento sessista dell'attore sul palco del festival. 'Abbiamo premiato l'artista, non la persona'

Il direttore artistico Giancarlo Zappoli consegna ad Haber il premio alla carriera (Castellinaria)
19 novembre 2019
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"Inappropriato" e "più che sgradevole". Questi gli aggettivi con cui il direttore artistico di Castellinaria, Giancarlo Zappoli, condanna il comportamento sessista dell'attore bolognese Alessandro Haber in occasione della serata di domenica scorsa, in cui il 72enne era al Festival del cinema giovane di Bellinzona per ricevere il premio alla carriera. Haber, prima di ricevere il riconoscimento dalle mani di Zappoli, si è reso protagonista di apprezzamenti fuori luogo, doppi sensi e uscite imbarazzanti nei confronti della presentatrice Moira Bubola e in generale del pubblico femminile, sollevando dubbi sull'opportunità di conferirgli il premio. "Ma non ho premiato la persona – ha dichiarato Zappoli ai microfoni della Rsi –. Ho consegnato il premio all'attore capace di entrare nei personaggi con umanità". Già in passato il bolognese ha attentato alla dignità delle donne, tanto, per esempio, da essere allontanato dal Teatro Stabile di Bologna per le presunte molestie a una collega 19enne. “Io premiato le sue qualità artistiche. Se noi andassimo a vedere la vita privata, il personale, il carattere, di tanti interpreti, non solo del mondo del cinema, ma di altre forme artistiche, avremmo qualche problemino". 

Quanto alla mancata presa di posizione per distanziarsi da quanto avvenuto in sala, Zappoli afferma che "ci sarebbe stata se ci fosse stata una reazione evidente da parte del pubblico. In sala, e chi c'era lo sa ma chi ha scritto non era presente, non c'è stato il benché minimo fischio. Per di più, alla fine della proiezione de 'I segreti del mestiere', Alessandro Haber è risalito sul palco con gli altri interpreti e non c'è stata nessuna reazione nei suoi confronti. Il pubblico avrebbe avuto tutto il diritto di contestarlo e avrebbe fatto bene a farlo, ma non lo ha fatto. Sul palco, prima di lasciarsi andare a quello cui si è lasciato andare, aveva anche lodato l'amore coniugale, paragonandolo all'amore per il teatro". Un episodio che per il direttore non offusca l'immagine del festival che si concluderà il 23 novembre. “Il nostro festival parla con i suoi film, con le sue scelte da 32 anni. Sono davanti agli occhi di tutti e si sa quali sono".

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