Un'interrogazione al Municipio di Bellinzona parifica il 'sessismo' dell'attore italiano a razzismo e xenofobia.
Tre domande perentorie. La prima, non ritiene opportuno il Municipio di Bellinzona, come sponsor ufficiale del festival, prendere pubblicamente posizione sull’accaduto e esprimere la sua solidarietà alla presentatrice vittime di molestie inqualificabili? Secondo, non ritiene opportuno adoperarsi affinché il premio a Haber venga revocato come segno importante di non accettazione del sessismo? E infine, non ritiene opportuno fare in modo che il festival devolva l’equivalente del premio assegnato all’uomo-artista ad una associazione che si batte per i diritti delle donne e contro la violenza sessista?
A formularle all'esecutivo bellinzonese Angelica Lepori e Monica Soldini della lista Mps, Pop e Indipendenti. Nell'occhio del ciclone l'attore italiano Alessandro Haber, che in occasione del festival del cinema di Castellinaria ha pronunciato alcune battute definite volgari e sessiste. Non sono servite dunque le scuse dell'artista. Tanto che l'interrogazione parla di revoca del premio alla carriera: “La recente vicenda delle battute volgari e sessiste pronunciate da Alessandro Haber nei confronti della presentatrice e di tutte le donne in occasione della consegna del premio alla carriera all’attore (per altro già licenziato da un teatro di Bologna per molestie nei confronti di una 19enne) – si legge – rappresenta una vicenda molto triste e preoccupante di come anche in certi ambienti il sessismo sia non solo tollerato, ma anche traghettato e accettato. La risposta del direttore di Castellinaria non fa che confermare quanto detto. L’atteggiamento di Haber non è stato 'inopportuno', come definito da Zappoli, ma è assolutamente inqualificabile e inaccettabile e le scuse pronunciate a posteriori dallo stesso attore, non possono bastare”.