I Comuni di Cadenazzo, Monteceneri e Gambarogno assieme ad altri enti uniscono le forze per promuovere il territorio. A marzo apre la 'Via del Ceneri'
C'era una volta una montagna che separava in due il Canton Ticino. Il Monte Ceneri, lo stesso che ora è invece il fulcro dell'unione fra i tre Comuni che s'incontrano qui: Cadenazzo, Gambarogno e Monteceneri. Tale collaborazione prende il nome “Le Terre del Ceneri" e, come spiegato stamattina in conferenza stampa, ha come obiettivo la messa in rete e la valorizzazione delle risorse storiche, ambientali e culturali in modo da promuovere turisticamente il territorio. Si punterà in particolare su escursionisti appassionati di storia, arte, cultura e amanti degli ambienti naturali curati e tutelati.
Avviato dal Municipio di Cadenazzo, il progetto vede tra i propri partner gli altri due Comuni (rappresentati in conferenza stampa dal sindaco di Gambarogno Tiziano Ponti e dal vicesindaco di Monteceneri Claudio Bonomi) come pure il Cantone (tramite Dfe, rappresentato oggi da Stefano Rizzi, Dt e Decs), la Confederazione attraverso Ffs, Ustra, Armasuisse e Dfae, nonché le tre organizzazioni turistiche regionali e varie fondazioni e associazioni attive nella promozione di questa regione. La tempistica non è casuale: mentre il 2020 segnerà un cambiamento epocale per i trasporti su rotaia in Ticino con l'apertura della galleria di base del Ceneri nel cuore della montagna, Le Terre del Ceneri vuole portare fermento anche in superficie.
Oltre a valorizzare gli itinerari escursionistici e i punti d’interesse presenti in zona (come la Strada storica del Montecenerino, il sentiero educativo Tra monti e lago, i percorsi FOR-TI Monte Ceneri e Magadino, il Parco del Piano di Magadino, il comparto della Casa dei Landfogti, le Bolle di Magadino, il Museo della Radio e il Tamaro Park), il progetto prevede l’apertura il 21 marzo 2020 del sentiero Via del Ceneri, che dalla stazione Ffs di Cadenazzo porterà al passo fino alla Piazza Ticino, punto di inconto tra i tre Comuni appartenenti a tre diversi distretti. Come sottolineato dal vicesindaco di Cadenazzo Renzo Marielli, l’investimento di 1 milione (di cui 140mila franchi a carico del Comune) prevede anche la realizzazione di una galleria che racconta la storia della mobilità del Monte Ceneri. L’opera è in fase di costruzione nel sottopassaggio tra Robasacco e Cadenazzo. Alla realizzazione contribuiscono anche alcuni dipendenti Ffs, come sottolineato dalla direttrice regionale Roberta Cattaneo, la quale ha annunciato collaborazioni con Rail Away per poter proporre viaggi ad hoc per raggiungere la Via del Ceneri, un “percorso storico ed educativo che dovrebbe attirare frotte di turisti”, ha detto Cattaneo.
In rappresentanza degli omologhi luganesi e locarnesi, il direttore dell’Organizzazone turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino Juri Clericetti ha annunciato la creazione di una cartina “Le Terre del Ceneri” che illustrerà i principali punti di interesse di tutta l’area ed evidenzierà gli itinerari realizzati per la scoperta del territorio (in due versioni: italiano/tedesco e francese/inglese). La comunicazione digitale non viene però dimenticata. Per andare alla scoperta del territorio si potrà utilizzare l’app Smarttravel e visitare i siti con informazioni pratiche e didattiche (in fase di allestimento) laviadelceneri.ch e leterredelceneri.ch. Il percorso sarà inserito anche sull’app Hike Ticino e sul portale Ticino Turismo, mentre sarà installato un totem multimediale alla Stazione di Cadenazzo che comunicherà a rotazione mensile le attività previste.
Per presentare al pubblico il progetto sono previste tre serate pubbliche in programma il 16 dicembre nella sala multiuso di Cadenazzo, il 22 gennaio al centro diurno di Rivera e il 12 febbraio nel salone della casa comunale a Magadino, sempre alle 19. Durante ciascuna serata verranno affrontate varie tematiche e saranno proiettate le immagini scattate dal fotografo Nicola Demaldi, il quale ha immortalato luoghi, paesaggi e percorsi che caratterizzano le Terre del Ceneri. Fotografie che a dicembre 2020 verranno poi esposte in occasione di una mostra nelle sale di Castelgrande.