Bellinzonese

Tuto Rossi e la 'fake news' sul cedro secolare

Il consigliere comunale Udc di Bellinzona fomenta la polemica su Facebook, ma tema e foto erano già stati trattati dai Verdi lo scorso anno

Facebook
18 agosto 2019
|

Leggendo il suo ultimo post su Facebook sembrerebbe che, in piena polemica per il possibile taglio del centinaio di alberi in viale Stazione (osteggiato, ricordiamo, da una petizione lanciata dai Verdi su change.org sostenuta da quasi 6'500 persone e consegnata la scorsa settimana al sindaco), il Municipio di Bellinzona abbia deciso di abbattere un grande cedro in un'altra zona della città. Albero che il consigliere comunale Udc Tuto Rossi definisce un cedro di 200 anni e per questo ritiene quanto compiuto dall'Esecutivo un "gesto criminale". Punta pertanto il dito contro sei municipali (escluso dunque il rappresentante del gruppo Lega Udc) "che aspirano solo alla loro rielezione e approvano la demolizione senza nessun rispetto della storia e della cultura della Città che devono governare".

Pubblicata la foto, scattata la polemica. In centinaia hanno espresso il loro disappunto dando per scontato che si trattasse di un evento recente, citando peraltro le più fantasiose motivazioni possibili (prima fra tutte il taglio necessario per non intralciare le frequenze 5G). Manca però un riferimento temporale e geografico alla fotografia che, grazie a una breve ricerca online, risulta essere apparsa già oltre un anno su un sito di informazione e su quello dei Verdi Ticino. Sono stati infatti proprio i Verdi di Bellinzona a interpellare il Municipio lo scorso anno sull' "ecatombe di alberature" in vari punti della vecchia Bellinzona e in particolare nel quartiere San Giovanni. È infatti proprio qui che è stata scattata l'immagine pubblicata sabato da Tuto Rossi e in particolare nel giardino di Villa Antognini.

Nella risposta data a metà aprile 2018 all'interrogazione dei Verdi, il Municipio spiegava che il taglio di tre alberi secolari all'interno di questo sedime era stato richiesto dai suoi proprietari per motivi di sicurezza "sulla base di una perizia eseguita da un riconosciuto specialista nella cura degli alberi, a cui si rivolge puntualmente anche la Città di Bellinzona, il quale ne attestava la pericolosità". Alla luce di questo la richiesta è stata approvata dal Municipio a febbraio 2017 (durante la scorsa legislatura dunque), anche in considerazione della presenza di un parco giochi molto frequentato nelle vicinanze. I singoli alberi, viene precisato, non erano protetti, ma il terreno fa parte di una zona di pianificazione. La condizione posta dalla Città era l'obbligo di sostituire gli alberi abbattuti con tre nuovi ad alto fusto di una specie pregiata autoctona. Richiesta impugnata però dai proprietari al Consiglio di Stato e in seguito al Tribunale cantonale amministrativo che non aveva concesso l'effetto sospensivo al taglio della pianta.

L'esponente Udc non è nuovo a questo genere di 'abbagli' sui social. Un suo post su Facebook si era fatto notare durante l'inaugurazione della stazione Ffs di Bellinzona a ottobre 2016. Con una foto del viale quasi deserto parlava di "Mortinzona" ma in realtà era stata scattata il giorno precedente all'evento pubblico in occasione del quale moltissima gente era giunta ad animare la Porta del Ticino.