Bellinzonese

Airolo alle urne per l'acquisto dell'hotel Alpina

Riuscito il referendum contro lo stanziamento di 3,73 milioni deciso dal Consiglio comunale in vista di affittare stabile e terreno all'Ustra per 10 anni

26 giugno 2019
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Dai mugugni alla raccolta di firme fino alla riuscita di un referendum e alla sua messa in votazione popolare il passo è breve. Ne sa qualcosa Airolo dove lo scorso maggio è stato lanciato un referendum contrario allo stanziamento di 3,73 milioni deciso il 30 aprile dal Consiglio comunale (19 sì e 2 no) per l'acquisto dell'hotel Alpina e di un terreno annesso. Beni immobiliari destinati ad essere affittati nell'arco di 10 anni all'Ufficio federale delle strade (Ustra) per accogliere le squadre di operai impegnate nella realizzazione del secondo tunnel sotto il Gottardo. La raccolta delle firme – comunica il Municipio – è riuscita e la domanda di referendum è ritenuta ricevibile poiché le 177 sottoscrizioni ritenute valide superano il quorum del 15% dei cittadini iscritti nel catalogo elettorale. Alla popolazione dunque il compito di decidere se avallare o meno l'operazione che consentirebbe al Comune di incassare 290'750 franchi di affitto annui per almeno dieci anni.

I vantaggi...

Intervistato il 13 maggio dalla 'Regione' il sindaco Franco Pedrini, di fronte al rischio del lancio del referendum, aveva difeso l'operazione che potrebbe sfociare in futuro nella vendita dell'albergo, dopo che l'incasso dell'affitto avrà di fatto compensato il costo d'acquisto. Tra i vantaggi elencati dal sindaco figura il fatto che Ustra finanzierà per metà la realizzazione del vallo di protezione necessario a mettere l’intero comparto in sicurezza anti-valangaria (l’altra metà sarà pagata per il 70% dal Cantone e per il 30% dal Comune). Non solo: gli attuali proprietari metteranno a disposizione 300mila franchi destinati alla copertura di eventuali costi straordinari oggi non prevedibili e relativi alla manutenzione dello stabile. A fine cantiere – si era detto – spetterà sempre al Comune decidere se vendere il tutto al migliore offerente tramite un’asta, oppure se disgiungere l’hotel dal resto della superficie edificabile, oppure ancora se prevedervi un centro di formazione o una scuola montana. Comunque vada – sottolineava il Municipio nel messaggio sottoposto al Cc – considerati gli introiti per elettricità, acqua, rifiuti e imposte alla fonte, nonché dedotti dall’odierno prezzo d’acquisto gli incassi dell’affitto (entrata netta almeno 2,8 milioni) e della prevedibile successiva messa sul mercato turistico/immobiliare con tanto di vallo di protezione che accrescerà il valore immobiliare anche del vicino terreno patriziale, “la comunità airolese non ha nulla da perdere e ha molto da guadagnare: finanziariamente dalla bontà dell’operazione, economicamente a livello di indotto, socialmente per l’occupazione e turisticamente (o altro) per la futura destinazione del comparto”.

... e i rischi

A più riprese tuttavia in seno alla Commissione della gestione del Cc non è mancato scetticismo poiché l’acquisto e gli oneri che ne deriverebbero sono stati considerati un indebitamento supplementare in coincidenza con un periodo già difficile per le casse comunali, considerata la lunga serie di investimenti già programmati. Il Municipio dal canto suo ha convinto il plenum del Cc esponendo nel dettaglio i vantaggi derivanti dall’investimento, ritenendolo “anticiclico” e parlando di “dinamica inconfutabile che farà guadagnare diverse centinaia di migliaia di franchi, anche nel contesto della perequazione intercomunale”.