Bellinzonese

Camorino, rifugiati in sciopero della fame

Si lamentano dell'obbligo di lasciare il bunker dove sono alloggiati dalle 9 alle 18. Il Cantone: 'Misura contro il caldo. Li vogliamo aiutare'

Foto inviata a Tio.ch
24 giugno 2019
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Sciopero della fame. Non mangeranno e non lasceranno, come richiesto, il bunker della protezione civile di Camorino durante le ore diurne i rifugiati che da questa mattina hanno deciso di protestare contro la nuova direttiva  comunicata settimana scorsa dalla gestione del Centro. Una richiesta "sconvolgente e inaccettabile", affermano gli asilanti in una presa di posizione inviata tramite Facebook a Tio e a Ticinonews, che li costringerebbe a lasciare gli alloggi dalle 9 del mattino alle 18 di sera senza una soluzione alternativa. 

Una decisione legata al caldo (lo scorso anno lo stesso bunker era più volte finito al centro della cronaca per le condizioni di alloggio, compreso la temperatura elevata dei locali) che però non piace a un numero imprecisato di occupanti, che ha quindi deciso di intraprendere una "protesta non violenta".

"I rifugiati hanno deciso di respingere questo ordine del Cantone perché sappiamo che ci stanno spingendo verso il muro in modo che siamo costretti a fare qualcosa fuori dagli schemi, aprendo la strada alla Croce Rossa e al Cantone per espellerci dal Paese. Questo non è altro che una semplice politica sporca che viene giocata con rifugiati civili che stanno affrontando una persecuzione nei loro paesi di origine".

"Ci hanno già messi in uno stato di depressione", aggiungono, ritenendosi vittime di una molestia. "Ci hanno minacciato di chiamare la polizia. Ci minacciano e non ci lasciano uscire, non ci trasferiscono mai agli appartamenti. Se le molestie sono un crimine, allora perché è consentito molestare i rifugiati in Svizzera? Siamo stanchi del comportamento dello staff. Tuttavia, non faremo nulla di immotivato".

La reazione: Vogliamo aiutarli

Fonti del Dipartimento sanità e socialità (Dss) hanno intanto dichiarato a Ticinonews che la misura è stata presa proprio per aiutare gli ospiti, visti questi giorni di canicola. Gli asilanti si sarebbero infatti lamentati per il caldo estremo e, stando al Dss, l'unico modo per rinfrescare i locali sarebbe quello di fare uscire tutti durante le ore diurne. Non corrisponderebbe inoltre al vero l'affermazione secondo cui i rifugiati sarebbero lasciati per strada. La Croce Rossa metterebbe infatti a disposizione degli spazi alternativi dove possono rimanere anche dopo la riapertura serale del bunker.