Tentato omicidio e violenza carnale, l'accusa chiede una pena di 14 anni (sospesa per permettere un trattamento stazionario)
"Lei ci ha preso per il naso con questa sua fantasia di essere posseduto da un cerbero". Il giudice Amos Pagnamenta ha fatto presente al 25enne del Bellinzonese che nel febbraio 2018 stuprò una ragazza, che dopo i fatti di quella mattina su internet cercò: 'ho violentato una ragazza'. Per il presidente della Corte delle Assise Criminali, non è quindi credibile che l'imputato, come da questi affermato, non si fosse ricordato subito di cosa avesse fatto perché posseduto, ma solo in un secondo momento grazie a degli incubi.
In aula questa mattina il 25enne ha comunque ammesso i fatti. Non è però accusato solo di violenza carnale, ma anche di coazione sessuale, tentata coazione, tentato omicidio, subordinato a minaccia e lesioni semplici nei confronti della ex ragazza, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, atti sessuali con fanciulli (la ex ragazza, quando lui aveva 20 anni era minore di 16 anni), pornografia ripetuta, incendio intenzionale, tentato, contravvenzione alla legge federale sugli stupefacenti (ripetuto).
"Ciò che ha fatto alla ragazza è di una crudeltà inaudita". Il procuratore pubblico Zaccaria Akbas ha chiesto una pena di 14 anni (sospesa per permettere una presa a carico stazionaria). Nonostante l'incensuratezza e una lieve scemata imputabilità per i due reati più gravi, non ha ravvisato attenuanti per la colpa. "Non oso immaginare quanti altri reati avrebbe potuto commettere se non lo avessimo fermato", ha affermato in aula l'accusa. "Raramente nella mia carriera mi sono ritrovato davanti a una serie di atti di questa gravità", ha aggiunto.
La rappresentante dell'accusatrice privata, l'avvocato Maria Galliani ha chiesto un risarcimento di 50mila franchi per torto morale. "L'imputato le ha rovinato l'esistenza". L'avvocato Deborah Gobbi ha invece chiesto 15mila franchi di risarcimento per la vittima da lei rappresentata. Il dibattimento riprenderà oggi pomeriggio con l'arringa dell'avvocato difensore Marco Masoni.
L'avvocato difensore Marco Masoni ha chiesto una massiccia riduzione della pena, la quale non dovrà superare i 5 anni e 6 mesi con l'obbligo di una terapia stazionaria.
Il legale del 25enne ritiene che nella commisurazione della pena sia da tenere conto del lungo tempo di carcerazione preventiva già sofferta, della giovane età, della collaborazione dell'imputato, della sua incensuratezza, del disturbo della personalità dell'imputato e della sua volontà di aderire al percorso terapeutico.
Il patrocinatore ha definito i fatti di una gravità estrema e per meglio comprenderli ha fatto capo a tre perizie psichiatriche. Secondo la perizia dello psichiatra Carlo Calanchini, il giovane avrebbe dentro di sé un lato oscuro, un cerbero, capace di prendere il sopravvento.
L'ultima parola dell'imputato: «Se ci fosse un modo per cancellare ciò che ho fatto lo farei, pagherei qualsiasi prezzo. Posso solo dire che mi dispiace». La sentenza è attesa per domani alle 16.