Bellinzonese

Nuova officina Ffs, due emendamenti per Bodio/Giornico

Michele Guerra (Lega) e il gruppo Ppd stanno elaborando i testi da presentare in vista del dibattito parlamentare sul contributo cantonale di 100 milioni

Michele Guerra (Lega)
17 gennaio 2019
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Dovrà passare attraverso la discussione di alcuni emendamenti al messaggio governativo lo stanziamento parlamentare di 100 milioni di franchi quale contributo cantonale alle Ffs per la realizzazione della nuova officina di manutenzione che le Ffs intendono realizzare a Castione smantellando quella storica di Bellinzona e investendo 360 milioni. In vista del dibattito in aula agendato la prossima settimana, i testi saranno sottoposti entro le 12 di lunedì prossimo all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio dal deputato leghista Michele Guerra e dal gruppo Ppd i cui quattro membri della Commissione gestione l’8 gennaio hanno firmato con riserva il rapporto elaborato dai correlatori Bixio Caprara (Plr) e Henrik Bang (Ps). Una firma con riserva, ricordiamo, è stata pure apposta da Boris Bignasca (Lega).


Michele Guerra e il Ppd metteranno l’accento sul destino industriale della Bassa Leventina. Questo a seguito della proposta formulata dai Comuni di Bodio, Giornico, Pollegio e Personico affinché lo stabilimento sia realizzato nel comparto semidismesso dell’ex Monteforno di Bodio/Giornico. Proposta, ricordiamo, che ha fatto breccia nelle Tre Valli e in alcuni ambienti politici ticinesi, ma non fra i vertici delle Ferrovie che ritengono tale ipotesi troppo onerosa necessitando di investimenti infrastrutturali sulla linea ferroviaria per circa 300 milioni e per l’uso delle tracce a nord di Castione pari a 46 milioni in 50 anni. In soldoni Michele Guerra, unico deputato bassoleventinese, optando per un «approccio costruttivo» chiederà prioritariamente che il Consiglio di Stato «valuti per un’ultima volta con le Ffs l’ubicazione dello stabilimento privilegiando Bodio/Giornico. Qualora questa ipotesi fosse abbandonata, per evitare conflitti che potrebbero minare il salvataggio dei posti di lavoro, chiederò al governo di elaborare un progetto alternativo di rilancio per la zona della Bassa Leventina».

Il Ppd – spiega il capogruppo Maurizio Agustoni – sta riflettendo sulla formula da usare nell’emendamento che intende presentare pure a sostegno della Bassa Leventina: «Sembra un po’ difficile vincolare lo stanziamento dei 100 milioni alla scelta territoriale. Per contro, stiamo valutando di sollecitare il CdS affinché esegua uno studio approfondito confrontando i due siti. A ogni modo chiederemo che il comparto della Bassa Leventina venga inserito nel Piano direttore cantonale come polo di sviluppo economico». Tale emendamento «mira a rafforzare l’analogo auspicio espresso dalla Gestione nel proprio rapporto».