Oggi in Gestione tutti (il Ppd con riserva) hanno firmato il rapporto Plr-Lega Farinelli-Badasci. Sul secondo oggetto i socialisti vanno avanti da soli
Posizioni confermate oggi in seno alla Commissione gestione del Gran Consiglio sull'iniziativa 'Giù le mani' e il contraprogetto socialista. È stato sottoscritto da tutti i membri il rapporto redatto da Alex Farinelli (Plr) e Fabio Badasci (Lega) contro l'iniziativa popolare sottoscritta nel 2008 da quasi 15mila ticinesi la quale mira ad avviare un progetto cantonale (sostenuto da Confederazione e Comuni) che rilevi le attuali attività delle Officine Ffs di Bellinzona e ne sviluppi di nuove aggiungendo servizi, ricerca e innovazione nel campo della gestione e della manutenzione dei vettori di trasporto. Una firma con riserva è stata per contro messa dai rappresentanti popolari-democratici in attesa di ricevere maggiori garanzie sulle attività e sul numero di operai previsti nel nuovo stabilimento che le Ffs intendono realizzare a Castione e per il quale il Gran Consiglio ha stanziato il 22 gennaio un contributo di cento milioni di franchi. Per contro solo i commissari Ps hanno firmato il rapporto di Henrik Bang favorevole al controprogetto pensato dai socialisti per, sostengono, rafforzare l'iniziativa rimpolpando il previsto stabilimento da 360 milioni annettendovi le attività produttive che le Ferrovie non intendono trasferire dal sito cittadino a quello nuovo. Qualora il Gran Consiglio affossasse l'iniziativa, i promotori non rinunceranno a convocare i ticinesi alle urne per farli votare su 'Giù le mani'.
A smarcarsi durante il dibattito in Gran Consiglio agendato nella seduta del 18-19 febbraio saranno i deputati dei Verdi, il cui partito – come previsto – rinuncia a lanciare in solitaria il referendum in assenza dei principali promotori chiamatisi fuori, ossia l'Unione dei contadini e i Comuni della Bassa Leventina e Riviera. Improbabile a questo punto è la discesa in campo – pure ipotizzata a suo tempo – di Wwf, Pro Natura e Ficedula i cui vertici si esprimeranno definitivamente nei prossimi giorni.
Al fianco dei Verdi a sostegno dell'iniziativa si porrà in aula il deputato del Movimento per il socialismo. Mps sempre battutosi in difesa dell'iniziativa, sin dal suo lancio, e che oggi in un comunicato critica la decisione di Municipi e contadini di rinunciare al referendum contro il contributo cantonale di 100 milioni. “Le dichiarazioni altisonanti di guerra contro quella che, sicuramente, è una decisione sbagliata, abusiva e penalizzante per le Tre Valli e per il mondo agricolo si sono arrese di fronte alle vaghe e inconsistenti promesse di governo e Ffs”, scrive l'Mps: “Eppure dovrebbe essere chiaro a tutti in questo cantone che una promessa fatta dalle Ffs non vale assolutamente nulla: ne hanno fatto l’amara esperienza proprio i lavoratori delle Officine che hanno visto gettate alle ortiche, nello spazio di poche settimane, promesse e impegni sottoscritti dalle Ffs e dal Consiglio di Stato”. Se l’officina dovesse essere spostata, “naturalmente per noi questo potrebbe essere possibile solo costruendone una che, partendo dagli attuali effettivi e dall’attuale volume di lavoro, pensasse a svilupparli ulteriormente”. A quel punto “non vi sono dubbi che la Bassa Leventina, già sede di importanti industrie, sarebbe la zona privilegiata: non certo Castione con l’inaccettabile sacrificio di terreni agricoli”.