Bellinzonese

'Siamo un pupo di 21 mesi che deve crescere'

Bellinzona, il Cc vara il Preventivo 2019: criticata l'assenza di strategia politica del Municipio. Il sindaco: 'Ma è già stata esplicitata l'anno scorso'

18 dicembre 2018
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Il Consiglio comunale di Bellinzona ha approvato stasera a larga maggioranza – 44 sì, 4 no (Verdi e Mps) e 2 astenuti (Lega e Pc) – il preventivo comunale 2019 che mostra un avanzo d’esercizio di un milione e il moltiplicatore d’imposta confermato al 93%. Il relatore della Gestione Charles Barras (Sinistra) ha ribadito i contenuti del rapporto commissionale, fra cui la sensazione che il Municipio faccia un buon lavoro contabile e amministrativo ma manchi di visione politica strategica a media-lunga gittata. Da qui la raccomandazione affinché s’impegni a comunicarla con più forza. Sulla stessa lunghezza d’onda i capigruppo. Fabio Käppeli (Plr) ha invitato l’Esecutivo a essere più progettuale e meno amministrativo: «Inoltre non arriviamo ai 2,5 milioni di utili annui immaginati per concretizzare tutto quanto previsto con gli investimenti strategici. Perciò il gruppo Plr si attende rigore nel controllo della spesa corrente e futura. Abbassare la pressione fiscale? Non è il momento. Bisogna consolidare». Renato Züger (Sinistra) ha evidenziato dal canto suo che il Municipio sembra agire, leggendo il preventivo, tramite sette dicasteri slegati fra loro che assemblano infine fogli sparsi: da qui l’auspicio che miri maggiormente a un lavoro d’assieme e strategico. Ivan Ambrosini (Ppd) vede una città «molto concentrata su se stessa, sempre col retrogusto di iniziative amministrative insipide dal profilo politico. Inoltre il tempo è maturo per determinare l’entità degli investimenti per dare risposta alle necessità della cittadinanza». Per Lelia Guscio (Lega/Udc) questo preventivo è all’acqua di rose: «C’è una pennellata politica scolorita. Il processo aggregativo ha ancora molta strada da fare! Quanto al personale, in alcuni casi si notano assunzioni non del tutto necessarie». E Monica Soldini (Mps): la lettura del preventivo «non permette di capire le priorità politiche del Municipio. Siamo alla semplice amministrazione. Bellinzona potrebbe ad esempio diventare una città veramente sociale e solidale, invece è in palese ritardo. Pensiamo ad esempio al servizio di mensa scolastica, dove manca il criterio di vero servizio pubblico. Ma parliamo anche di anziani, migranti, centri giovanili. Vediamo solo una scelta politica di conservazione. Grigia e amministrativa».

'Pazienza e molti milioni'

«Abbiamo un pupo di 21 mesi di cui bisogna in effetti ancora capire il carattere. Il processo aggregativo richiederà ancora tutta questa prima legislatura, e forse l’inizio della prossima, per raggiungere la quota desiderata. Ci vuole pazienza, come per tutti i bambini», ha esordito in risposta il sindaco Mario Branda. Manca la visione prospettica? «Forse non ci siamo spiegati bene, ma nel preventivo 2018 abbiamo dedicato otto pagine alle strategie; questa volta ci siamo limitati a ricordarle in tre righe. Puntiamo ad esempio allo sviluppo del polo biomedico, di quello ospedaliero e di quello tecnologico che richiedono parecchi milioni pubblici. Ci stiamo lavorando. Quanto al numero di collaboratori, stiamo giungendo alla stabilizzazione. Città poco solidale? Si può certo fare meglio, ma investiamo molto per gli anziani e riserviamo molta attenzione ai bisogni delle famiglie con figli e, nelle scuole, ai giovani rifugiati».