Bellinzonese

La Parrocchia di Bellinzona (ri)chiede aiuto alla gente

Mancano 130mila franchi per coprire le spese e garantire gli stipendi di 5 preti. Contributi sempre in calo, si valuta l'introduzione dell'imposta di culto

La chiesa Collegiata (Ti-Press)
13 dicembre 2018
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La parrocchia di Bellinzona è in difficoltà e anche quest’anno rinnova l’invito ai cittadini affinché versino un contributo che aiuti a coprire le spese. Lo scoperto è di 130mila franchi. Riguarda sia lo stipendio dei cinque sacerdoti attivi nelle tre comunità cittadine del Sacro Cuore, della Collegiata e di Gesù Cristo redentore dell’uomo, sia le spese correnti e necessarie a mantenere aperte le chiese e gli spazi di riunione. La lettera recapitata negli scorsi giorni agli abitanti è un ‘promemoria’; una prima missiva era infatti già stata recapitata alcuni mesi fa e aveva permesso di raccogliere una parte della somma necessaria. “Come ogni anno dipendiamo unicamente dalle vostre offerte – si legge nel testo della lettera – perché le collette delle messe domenicali coprono meno di un terzo dei bisogni. Grazie anche al lavoro di molti volontari riusciamo a tenere le spese al minimo, ma il vostro aiuto è indispensabile”.

Per poter pagare i preti in passato la parrocchia ha dovuto, in parte, attingere a un fondo destinato ai restauri delle chiese, che dovrà essere ripristinato. Anche quest’anno – ci spiega il presidente del consiglio parrocchiale Fausto Riva – se la somma necessaria non dovesse essere raggiunta sarà necessario fare lo stesso. Il bilancio del 2018 non è ancora noto, il consuntivo dello scorso anno chiudeva con un disavanzo di 54mila franchi. «L’obiettivo è di arrivare almeno a un pareggio dei conti senza attingere al fondo di riserva», rileva Riva.

Imposta di culto: valutazioni sono ancora in corso

Alla luce delle difficoltà finanziarie che si perpetrano ormai da anni, chiediamo al nostro interlocutore se non sia il caso di pensare all’introduzione dell’imposta di culto, come peraltro consentito anche dalla Legge ticinese sulla Chiesa cattolica. «Non abbiamo ancora deciso e ne stiamo discutendo», spiega Fausto Riva. «Ne abbiamo anche già parlato con la Diocesi», afferma facendo notare che l’introduzione dell’imposta richiederebbe comunque uno sforzo amministrativo e organizzativo.

Nonostante le difficoltà finanziarie la Parrocchia sta comunque portando avanti alcune importanti opere. Recentemente è stato ultimato il progetto preliminare per il restauro della chiesa della Madonna della neve. I restauri però, spiega Riva, non rientrano nella gestione corrente: «Sono spese ben distinte, anche perché per questo tipo di opere è possibile ottenere contributi da Città, Cantone e talvolta anche dalla Confederazione». Tra i cambiamenti in vista vi è anche la riorganizzazione delle varie parrocchie presenti nel comprensorio della nuova Bellinzona aggregata. Avrebbe dovuto essere effettiva da inizio gennaio 2019, ma per l’anno prossimo la situazione rimarrà quella attuale. Presumibilmente dal 2020 però la Città uniformerà i contributi versati.

Un valenza sociale

In conclusione Fausto Riva tiene a lanciare un appello ai cittadini: «La parrocchia non offre solo servizi liturgici, ha anche una valenza sociale». Il presidente del Consiglio parrocchiale cita a tal proposito l’attività estiva di due settimane proposta ai bambini da alcuni volontari al Redentore dell’uomo. «È un’attività aperta a tutti i giovani ed è molto importante per le famiglie». Ma anche ai corsi di italiano offerti ai migranti o agli eventi culturali aperti a tutti, come ad esempio i concerti. «La parrocchia non è solo chiesa – ricorda Riva – ma molto di più».