Bellinzonese

Municipio Roveredo, il Tribunale ordina il riconteggio

Accolto il ricorso dell’uscente Guido Schenini, che donerà in beneficenza i 1’500 franchi riconosciutigli quale risarcimento spese legali

Ti-Press
30 novembre 2018
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Il Municipio di Roveredo, così come uscito dalle urne il 28 ottobre e valido per la legislatura 2019-22, potrebbe cambiare volto ed equilibri. Lo dirà il riconteggio delle schede che il Tribunale amministrativo grigionese ha ordinato accogliendo il ricorso del municipale uscente socialista Guido Schenini. Il quale ricandidatosi nella lista civica Rorè Viva è rimasto escluso dall’Esecutivo per due soli voti. Rappresentando questi voti una differenza inferiore allo 0,3% con l’ultimo ‘peggior’ eletto (0,18% per l’esattezza, ovvero due voti), l’articolo 43 della Legge cantonale sui diritti politici imponeva all’Ufficio elettorale di eseguire un secondo conteggio. Ciò che l’Ufficio ha deciso di non fare, spingendo così Schenini a interporre ricorso. Cambierà qualcosa? Potrebbe, considerato che basterebbe lo spostamento di una sola scheda di partito per assegnare a Schenini più voti personali. Ne basterebbero solo tre per estromettere il nuovo municipale Ivano Boldini, schieratosi per il Pld, partito che ha ottenuto due seggi su cinque grazie alla congiunzione con la lista Rorè Etica, la quale a sua volta se n’è aggiudicato uno. Se dovesse verificarsi questa modifica di equilibri, la maggioranza assunta il 28 ottobre da Pld/Rorè Etica con tre seggi passerebbe al gruppo Rorè Viva che da due (il sindaco Alessandro Manzoni e Andrea Pellandini) passerebbe a tre recuperando Schenini. Un altro scenario possibile è il sorpasso di Schenini a scapito del compagno di lista Pellandini che lo ha preceduto di soli 4 voti. Il quadro potrebbe tuttavia anche rimanere immutato. A pesare potrebbero essere le schede bianche e nulle che superano il 10% del totale. A Schenini è stato peraltro riconosciuto un risarcimento di 1’500 franchi. «Mi disturba però che debba essere la collettività a pagare per un errore commesso da pochi. Perciò donerò quella cifra in beneficenza. Il mio avvocato lo pagherò di tasca mia», spiega Schenini alla ‘Regione’.

Il tribunale esclude la lista Viva Rorè

Intanto nulla da fare per Giovanni Gobbi e colleghi che avevano ricorso al Tribunale amministrativo contro lo stralcio – deciso dal Municipio – della loro lista Viva Rorè dall’elezione del Consiglio comunale in agenda domenica 2 dicembre poiché la dicitura risulta essere troppo simile a quella di Rorè Viva. “Il Tribunale – scrive l’Esecutivo in un comunicato – ha dichiarato l’agire di Gobbi e cofirmatari frutto di malafede, volto a mettere in difficoltà gli organi comunali e a creare confusione tra gli elettori”. Secondo il Tribunale i ricorrenti “hanno per loro stessa ammissione proposto candidature per burla e hanno ingenerato con le loro richieste, rasentanti l’assurdo, ingenti dispendi di forze e tempo da parte delle autorità comunali e del Tribunale amministrativo”. Perciò sono stati anche condannati a pagare le spese del Tribunale, di solito gratuite in materia di diritti politici, e un’indennità al Comune per circa 4’000 franchi.