Dopo le trattative iniziate dall’ex Comune di Claro, la Città ha acquistato la Casaforte dei Magoria. Ora messa in sicurezza e gruppo di lavoro
Dopo che a marzo 2017 il credito di 389mila franchi per il suo acquisto era stato concesso dall’allora Consiglio comunale di Claro – a meno di un mese dalla nascita della nuova Bellinzona – ora è stato fatto un nuovo passo avanti verso la valorizzazione dell’edificio situato in zona nucleo risalente a fine XIV/XV secolo. Recentemente la Città di Bellinzona ha concretizzato le trattative diventando infine la nuova proprietaria della Casaforte dei Magoria. L’edificio comunemente conosciuto come “castello di Claro” era di proprietà privata e, come noto, il messaggio dell’allora esecutivo clarese prevedeva un accordo particolare: l’offerta del proprietario era infatti condizionata dall’ottenimento della licenza edilizia preliminare per l’ampliamento di due rustici di sua proprietà situati sul mappale adiacente.
Entrato a far parte della sua responsabilità, la Città intende ora muovere i primi passi verso il recupero dello stabile – attualmente in cattive condizioni – innanzitutto per evitare che si creino situazioni di pericolo. Perciò è stata preparata una risoluzione con la richiesta di credito di circa 10mila franchi che serviranno per i primi interventi necessari a sistemare il bene protetto a livello locale. Come spiega da noi contattato il capodicastero Opere pubbliche e ambiente (Dop) Christian Paglia, il credito servirà per la messa in sicurezza della zona. «Prevediamo di pulire il fondo dalle sterpaglie presenti e la roccia sottostante. Inoltre chiuderemo la struttura e la recinteremo con una palizzata di legno in modo che i non autorizzati non vi possano accedere», spiega il municipale.
Parallelamente il Municipio sta individuando i partecipanti di un gruppo di lavoro ad hoc che si occuperà di definire i futuri contenuti del “castello”. Vi faranno parte rappresentanti della Città e del quartiere di Claro. L’intenzione, sottolinea Paglia, è anche di coinvolgere qualcuno di specializzato nella rivalorizzazione di beni monumentali medievali. Il gruppo di lavoro potrebbe individuare da sé in quale direzione andare e sottoporre la proposta al Dicastero opere pubbliche e in seguito all’intero esecutivo. Non è tuttavia escluso un concorso d’idee. Ricordiamo che nel 2016 alcuni spunti erano stati forniti dagli studenti della Hochschule für Technik di Stoccarda che avevano progettato ad esempio biblioteca, archivio, pinacoteca, sala per seminari o concerti, eventi civili e religiosi. I costi realizzativi a carico della Città non sono ancora stati quantificati anche se si preannunciano in ogni caso rilevanti.
L’unico mulino comunale della nuova Città di Bellinzona potrebbe trovarsi nel quartiere di Claro. Il Municipio sta infatti valutando l’idea di acquistare il Mulino di Cassero di proprietà di un privato presente in questo quartiere a nord, facilmente accessibile grazie alla sua posizione nei pressi dell’abitato. Il tema è ancora in fase di discussione preliminare ma la stima per procedura d’acquisto, primi lavori di pulizia e messa in sicurezza dello stabile si aggirerebbe attorno a qualche decina di migliaia di franchi.
Più impegnativo dal punto di vista finanziario risulterebbe invece essere un possibile restauro. L’obiettivo di un eventuale acquisto e della successiva sistemazione sarebbe quello di rendere fruibile il vecchio mulino che funzionava ad acqua al pubblico. Potrebbe infatti richiamare l’attenzione sia dei turisti, sia di gruppi o scolaresche, grazie ai temi didattici che si presterebbero ad essere sviluppati. Il mulino di Claro non sarebbe l’unico presente e visitabile sul territorio del Bellinzonese: negli scorsi anni sono per esempio stati recuperati con successo l’Antico mulino del Precassino situato a Cadenazzo e il Mulino Erbetta sul territorio di Arbedo-Castione. Vi è infine un mulino privato situato a Preonzo.