Bellinzonese

Officine Ffs: 'Il terreno agricolo non è moneta di scambio'

Alla luce dei dezonamenti non compensati durante il progetto AlpTransit, l'Udc interpella il Consiglio di Stato sul progetto di Castione

Ti-Press
19 ottobre 2018
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Non solo Officine. L'interpellanza Udc inoltrata oggi al governo ticinese (sottoscritta dai deputati Cleto Ferrari, Tiziano Galeazzi e Paolo Pamini) parte da più lontano. E più precisamente dall'utilizzo di terreno agricolo per il progetto AlpTransit. "È l’intervento che dopo gli anni 90 ha sottratto più territorio agricolo al nostro Cantone, quasi 100 ettari, e questo per ammissione degli stessi Uffici cantonali", scrivono nell'interpellanza. A ciò si aggiunge il fatto che "la Confederazione ad oggi non ha ancora proceduto ad un compenso come avrebbe dovuto". Da qui l'atto parlamentare intitolato “Difendiamo il territorio agricolo cantonale e non usiamolo come moneta di scambio".

Ricorso dei contadini già nel 1995

Nel 1995 al momento della pubblicazione dei piani AlpTransit relativi al comparto Pollegio-Biasca – viene ricordato dagli interpellanti – l’Unione contadini ticinesi (Uct) inoltrò ricorso chiedendo l’applicazione della Legge sulla conservazione del territorio agricolo cantonale (LTagr). Legge che prevede, in caso di dezonamento di territorio agricolo, che lo stesso vada compensato realmente o, nell’impossibilità di fare ciò, pecuniariamente dall’ente pianificante. Anche il Cantone inoltrò opposizione che sfociò in una fase di conciliazione e nella modifica del progetto iniziale. Il ricorso dell’Uct fu evaso dal Datec nel 2001, il quale stabilì che l'Uct non era legittimata a ricorrere. La richiesta in materia di applicazione della LTagr fu dunque respinta.

Nel 2003 al momento della pubblicazione della tratta AlpTransit Camorino-Rivera, l’Uct inoltrò ricorso al Datec (poi respinto) chiedendo la compensazione reale del territorio agricolo perso oppure, in via subordinata, il versamento di un contributo pecuniario sostitutivo in applicazione della LTagr; il Consiglio di Stato inoltrò anch'esso un ricorso, tutt'ora pendente. Gli autori dell'interpellanza sottolineano infatti che il Datec intende esprimersi "una volta in possesso dei dati definitivi riferiti alla superficie agricola persa".

"La rivendicazione formulata dall'Uct in merito all'applicabilità della LTagr su tutta la tratta di AlpTransit non è stata sostenuta dal Consiglio di Stato per la tratta del comparto Pollegio-Biasca, mentre lo è stata per quanto attiene alla tratta Camorino-Rivera – scrivono i deputati Udc –. Riassumendo, esiste una Legge cantonale, la stessa va applicata a tutto il progetto AlpTransit su suolo cantonale, ma il Consiglio di Stato per questioni “giuridiche” la richiede solo per il comparto Camorino-Rivera". A livello finanziario, aggiungono "il compenso calcolato dagli Uffici cantonali preposti su tutta la tratta sarebbe attorno ai 21 milioni di franchi mentre il compenso per la sola tratta di Camorino-Rivera è attorno ai 3 milioni. Insomma all’operazione mancano 18 milioni condonati al Datec?", chiedono Ferrari, Galeazzi e Pamini.

Quanto sarebbe il compenso pecuniario nel caso di Castione?

Gli interpellanti chiedono ora al Consiglio di Stato se vendicherà tutti i 21 milioni "che spettano al settore agricolo cantonale e che sarebbero molto utili per migliorare le basi produttive". Inoltre sull'intenzione delle Ffs di realizzare le Officine a Castione vogliono sapere se sia stato rivendicato il compenso agricolo reale e a quanto ammonterebbe invece il compenso pecuniario. "Di quali mezzi giuridici potrebbe avvalersi il Cantone per contrastare questo dezonamento di territorio agricolo?", domandano infine.

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