Bellinzonese

Helvetia dona 10mila alberi ad Osco

Il gesto della compagnia d'assicurazioni contribuirà al rimboschimento del bosco di protezione in zona Rovine, devastato dal violento incendio dell'aprile del 2017

19 ottobre 2018
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Un’operazione divenuta estremamente urgente a seguito di un grande incendio. Quello divampato nei meandri di Osco nell’aprile del 2017. Un rogo che aveva devastato circa 17 ettari del bosco di protezione situato in località Rovine, con la conseguenza che gli alberi della zona stanno morendo o lo sono già, nella misura dell’80%. In queste condizioni il bosco non è più in grado di svolgere la sua funzione protettiva a beneficio della strada cantonale, della linea ferroviaria del Gottardo, della infrastrutture e della popolazione in caso di frane e smottamenti. Il terreno nella regione è pietroso e friabile. Ammassi rocciosi fratturati e la forte pendenza della zona aumentano il potenziale di rischio. Una problematica per la quale la compagnia d’assicurazioni Helvetia ha voluto contribuire (per la prima volta in Ticino dopo 14 progetti simili nel resto della Svizzera), finanziando la messa a dimora di 10mila alberi al fine di agevolare il rimboschimento. Sotto gli occhi del capo della Sezione forestale, Roland David, e dei dirigenti di Helvetia, in mattinata sono stati piantati i primi due arbusti, per mano del direttore del Dipartimento del territorio (Dt), Claudio Zali, e del fondista grigionese Dario Cologna, sponsorizzato dalla compagnia d’assicurazione e presente ad Osco in veste di ambasciatore insieme all’ex miss Svizzera Lizan Kuster. 

«Siamo felici di aver potuto accelerare, con il nostro impegno nel comune di Faido, il rinnovamento del bosco di protezione, contribuendo così a tutelare la popolazione e le infrastrutture presenti», ha detto Reto Keller, responsabile Previdenza privata Svizzera e membro della Direzione del Gruppo Helvetia.

Adattarsi alle condizioni attuali

Affinché un bosco possa svolgere la sua funzione protettiva in maniera efficace contro i pericoli della natura, occorre raggiungere a lungo termine un grado di copertura di oltre il 40%. L’obiettivo è di introdurre una mescolanza specifica di specie arboree adatte al luogo. «Inoltre, il caldo di quest’estate ha dimostrato che solo un patrimonio arboreo resistente alla siccità e alle alte temperature è in grado di svolgere una vera funzione protettiva», ha spiegato Roland David, capo della Sezione forestale. Grazie alla messa a dimora di specie arboree che soddisfano i suddetti criteri, il bosco sarà in grado di proteggere il territorio i suoi abitanti dai pericoli naturali anche con l’aumento delle temperature. Gli alberi appena piantati devono anche essere protetti contro i danni causati da animali selvatici, al fine di garantire la loro crescita nei prossimi anni e quindi una rigenerazione boschiva naturale. 

Un albero a soli 10 franchi

Helvetia dà l’opportunità a chi volesse contribuire alla crescita e all’efficacia del bosco di protezione di acquistare un ‘passaporto’ (dal costo di 10 franchi) che comporterà alla piantumazione di un albero nella zona in questione.