Era comproprietario, con altre tre persone, del motoaliante precipitato. Decollato dal Giura Bernese, vantava una solida esperienza di volo
È morto a causa delle gravi ferite riportate, imprigionato nell’abitacolo incendiatosi presumibilmente dopo lo schianto, il pilota romando ai comandi del motoaliante monoposto precipitato ieri verso le 16.30 nell’alta Val Bedretto, poco sotto il Passo della Novena in zona Zapei della Ca, a circa 2’400 metri di altitudine e 200 metri sopra la strada cantonale. L’uomo, con una solida esperienza di volo alle spalle, è decollato nel pomeriggio dall’aerodromo di Courtelary, capoluogo del Giura Bernese, dove ha sede il club di volo a vela che frequentava da diverso tempo. Approfittando delle condizioni meteorologiche favorevoli, ha sorvolato l’arco alpino percorrendo almeno 120 chilometri. Ma potrebbero essere di più. Infatti allo stato attuale delle indagini non è dato sapere quale rotta abbia intrapreso prima di precipitare, né quale sia la dinamica dell’incidente.
Spetterà al Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza effettuare tutte le verifiche atte a stabilire cause e responsabilità. Come spesso succede negli incidenti aviatori che vedono coinvolti alianti e motoalianti – quello di ieri era in comproprietà privata con altre tre persone – non è da escludere che a giocare un ruolo decisivo possano essere state le correnti d’aria, gestite in modo inadeguato. Sul posto sono intervenuti agenti della Polizia cantonale, i pompieri dell’Alta Leventina e di Biasca nonché i soccorritori della Rega. Per consentire le operazioni di soccorso e gli accertamenti la strada del Passo è stata chiusa per alcune ore. I resti del velivolo, che potranno essere recuperati solo stamane, sono stati sorvegliati nel corso della notte dai militi della Scuola sanitaria 42 di stanza ad Airolo. La salma è stata invece trasportata all’Istituto patologico di Locarno.
La zona in località All’Acqua dove il velivolo leggero ha impattato, in una valletta ai piedi del Pizzo Gallina, è poco distante da quella in cui lo scorso 13 maggio era precipitato un altro aereo. In quel caso un Cesna 152 biposto aveva finito la propria corsa nella neve rovesciato sul tetto dopo essere decollato nel pomeriggio dall’aeroporto di Lugano con destinazione il piccolo aerodromo argoviese di Buttwil dove ha sede la Scuola di volo Eichenberger Ag proprietaria del velivolo. A bordo c’erano due svizzero-tedeschi che avevano trascorso alcuni giorni in Ticino: il pilota 29enne, uscito indenne dall’atterraggio di fortuna, e il padre 70enne che invece riportò lievi contusioni che ne comportarono il ricovero. L’incidente aviatorio si era verificato a causa delle condizioni meteorologiche molto avverse.