Il Servizio d'inchiesta federale ha concluso l'inchiesta: il giovane, con scarsa capacità di volo in montagna, ha male interpretato le previsioni meteo
Un'insufficiente capacità di volo in montagna e/o la mancata corretta interpretazione delle previsioni meteo. Sono queste le principali cause – descritte nel rapporto conclusivo pubblicato oggi dal Servizio federale d'inchiesta sulla sicurezza (Sisi) – che lo scorso 13 maggio hanno provocato lo schianto in Val Bedretto, in località Paltano, di un piccolo aereo biposto partito da Agno con destinazione Buttwil nel Canton Argovia. Ai comandi un 29enne svizzero tedesco, uscito indenne dall'atterraggio sulla neve, e al suo finaco il padre 70enne che ha riportato ferite leggere. La neve, in grandi quantità in quel punto a causa di una slavina, ha attutito l'impatto al suolo. Senza di essa la morte di entrambi sarebbe stata quasi certa.
I due avevano intrapreso nei giorni precedenti un volo a più tappe con destinazione Roma. L'incidente si è verificato al rientro. Il 29enne – riassume il Sisi – detiene una licenza di pilota privato dal 2014. Per prepararsi al viaggio, nel mese di aprile ha compiuto due traversate alpine via Gottardo, sempre con atterraggio ad Agno. Il 13 maggio, dopo essere decollato da Roma e atterrato a Genova per fare il pieno di carburante, ha stabilito che le previsioni meteo relative al transito via Gottardo fossero accettabili, nonostante indicassero una certa criticità per il volo. Atterrato a Lugano, ha di nuovo visionato le webcam di Airolo e Andermatt ritenendo le condizioni meteo migliori del previsto; ha perciò deciso di affrontare le Alpi.
Giunto in alta Leventina si è però visto costretto ad abbassare la quota di sorvolo a causa della scarsa visibilità e, ritenendo la zona del Gottardo inaccessibile per la presenza di nubi, ha optato per la Val Bedretto che gli sembrava abbastanza soleggiata. Ma l'aereo nel risalire la valle si è ritrovato a una quota insufficiente e nonostante abbia tentato di aumentare la potenza, non c'è stato verso di rialzarsi. Secondo il pilota – scrive il Sisi – la potenza del motore disponibile è stata notevolmente ridotta a causa della bassa densità dell'aria. Quindi ha compiuto una svolta a U, è tornato verso sud per alcuni km, ha compiuto alcuni cerchi per risalire ma ritentando la rotta verso nord si è infine schiantato sulla neve a Paltano cappottando il velivolo.
Il Sisi ha concluso che il 29enne affidandosi alle sole webcam abbia sovrastimato la panoramica meteo ufficiale che per quel giorno indicava tempo solo mediocre e visibilità ridotta. Ciò che ha limitato il suo grado di consapevolezza. Il Sisi aggiunge che una volta giunto ad Airolo e ridotto la quota di sorvolo, il pilota avrebbe dovuto affrontare un piano B atterrando senza proseguire il volo verso la Novena. Inoltre la traiettoria di risalita data al piccolo velivolo superava le prestazioni tecniche dello stesso. Tutto ciò “testimonia una mancanza di consapevolezza generale della situazione o una scarsa istruzione nel volo di montagna”. Quanto fatto in Val Bedretto “in condizioni climatiche avverse indica che il pilota non ha perseguito un piano alternativo concreto, come l'esecuzione di un atterraggio di sicurezza”.