Oltre al caso del dito medio in classe, i genitori di un altro allievo la denunciano in Procura per violazione del segreto professionale e diffamazione
Salgono a due le querele penali inoltrate al Ministero pubblico contro la maestra delle Scuole elementari di Claro che lo scorso 28 novembre ha mostrato il dito medio, e ha obbligato la classe a farlo, a un allievo ‘reo’ di aver detto “che ricreazione di m…” al rientro in classe dopo una partita di calcio. Oltre ai genitori di questo alunno – che hanno denunciato l’insegnante per ingiuria, coazione di minori e omissione dei doveri pedagogici (vedi la ‘Regione’ di oggi) – ora chiedono l’intervento della giustizia penale anche i genitori di un altro allievo, secondo i quali il loro figlio viene preso sistematicamente di mira dalla docente con atteggiamenti e castighi che ritengono inaccettabili nelle modalità.
Questa fattispecie – ci spiega la madre – è in fase di approfondimento in collaborazione con un avvocato e la pediatra che segue il bambino; e quasi certamente sarà oggetto di una prossima denuncia penale. La querela partita oggi all’indirizzo del Ministero pubblico riguarda invece le ipotesi di reato di violazione del segreto professionale, diffamazione e divulgazione di fatti privati nell’ambito scolastico. La colpa ? Aver riferito ad altri genitori – durante i recenti colloqui per la consegna dei giudizi di metà anno scolastico – questioni private riferite al loro figlio e alla loro famiglia. Anche in questo caso, come in quello del bambino vistosi alzare il dito medio in classe, i genitori si rivolgono alla giustizia penale non avendo più fiducia nelle autorità scolastiche locali e cantonali (direttore e ispettore) da cui sostengono di aver avuto un’assistenza inadeguata e volta semmai a coprire e a giustificare l’operato della maestra, comunque sottoposta a sorveglianza nelle ultime settimane con l’obiettivo di ricondurre la gestione della classe nei giusti binari. A dipendenza di come il Ministero pubblico affronterà la doppia querela (e in attesa della terza), il Decs deciderà se sospendere l'insegnante fino, quanto meno, al termine delle verifiche penali.