Emerge dalle spiegazioni date ai genitori. La maestra parla di 'intenzione didattica'. Il Decs: 'Non insabbiamo. Verifichiamo ma ci vuole tempo'
Anche a Claro, come spesso accade quando una figura pubblica finisce sulla graticola, la comunità è divisa sulla maestra nei cui confronti l’ispettorato scolastico ha avviato accertamenti poiché accusata di aver indotto lo scorso novembre gli allievi della sua classe ad alzare il dito medio verso un compagno che a sua volta durante la ricreazione, giocando a calcio, avrebbe fatto altrettanto con gli altri, insultandoli. Da una parte – ha appurato la ‘Regione’ – fra i genitori e fra le autorità dell’ex Comune c’è chi la difende considerando taluni suoi atteggiamenti forse un po’ originali, ma di qualità il livello dell’insegnamento; dall’altra, in particolare i genitori di otto dei suoi attuali dodici allievi, c’è sconcerto per quanto hanno scoperto lo scorso autunno. In particolare a infastidirli – riferisce una madre – è la sensazione che la docente abbia instaurato un clima di omertà fra gli alunni verso i genitori, inducendoli a non riferire quanto lei faceva in classe (oltre al dito medio, anche fumare la sigaretta elettronica, fare gara di sputi con noccioli di ciliegia ecc.).
Gestito dal direttore dell’istituto Mirco Berzi e dall’ispettore scolastico Michele Tamagni, l’incarto e il rapporto finale si trovano ora sulla scrivania del Municipio (autorità di nomina) e del capo Sezione scuole comunali al Decs, Rezio Sisini. L’Esecutivo (vedi la ‘Regione’ di ieri) vuole dedicargli tutta l’attenzione necessaria prima di adottare eventuali decisioni; idem il Decs. A fronte di voci insistenti secondo cui in passato la docente sarebbe stata confrontata a pesanti défaillances personali beneficiando a lungo di protezioni locali, Rezio Sisini spiega che per quanto riguarda il Decs «non ha mai suscitato grosse discussioni». Stavolta sembra di sì e talune famiglie temono che non si voglia far piena luce. «Le opinioni sono contrapposte. Dal canto nostro, stiamo gestendo il caso nel modo adeguato», replica Sisini: «E voglio rassicurare i genitori, nel senso che non si sta insabbiando nulla. Valuteremo con oggettività ogni dettaglio, per adottare la giusta decisione, considerando anche e soprattuto il bene dei bambini». A ogni modo l’intera questione «richiede del tempo per essere analizzata»; decisioni affrettate «vanno evitate».
La sorveglianza cui è stata sottoposta durante l’ultimo mese e mezzo non ha evidenziato la presenza di problemi particolari. Ripetuti colloqui avuti con direzione e ispettorato – scrivono Berzi e Tamagni rivolgendosi ai genitori – hanno permesso di verificare che la vita in classe abbia percorso i giusti binari. L’incontro avuto martedì scorso fra le parti non sembra tuttavia aver convinto fino in fondo i genitori presenti. Buona parte di loro è convinta che i rispettivi figli raccontino il giusto riguardo all’episodio del dito medio, mentre la maestra sin dall’inizio ribadisce che si sia trattato di un momento didattico.
La maestra il 28 novembre ha o non ha imposto agli allievi di alzare tutti insieme il dito medio verso il compagno che li aveva insultati durante la ricreazione perché nessuno gli dava il cambio in porta giocando a calcio? Quello stesso giorno i genitori fra loro discutono a lungo della situazione, quando una madre contatta le altre chiedendo se abbiano saputo dell’episodio raccontatogli dalla figlia. La conferma è generale, ha appreso la ‘Regione’ tramite testimonianze scritte. Qualche bambino spiega che il compagno faceva a tutti lo stesso gesto e che, nel rifarlo tutti a lui su incitazione della maestra, lei stessa gli ha mostrato il dito medio. Alcune mamme, dicendosi sconvolte, si scusano con quella del bambino oggetto della ‘lezione collettiva’. Lei riconosce che anche il proprio figlio ha sbagliato, e aggiunge che la maestra avrebbe semmai dovuto spiegargli in altro modo la gravità del gesto; altre assicurano che a casa loro tali comportamenti sono vietati e che è assurdo che sia proprio la scuola a promuoverli. Un’altra spiega di aver coinvolto l’ispettorato sin da settembre per aiutare la docente. La quale, parlando con un papà, avrebbe motivato l’accaduto con l’obiettivo di far capire a tutti come ci si possa sentire. Infine una mamma evidenzia che la maestra fa parlare di sé ormai da anni. E un’altra dice che suo figlio si è rifiutato di alzare il dito medio; è stato l’unico.