Faido

Faido: i frati rifiutano l'alloggio a Lisa Bosia Mirra durante la marcia per i diritti umani

11 dicembre 2017
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Successo di partecipazione lungo il percorso di oltre 1’000 km e grande calore dimostrato in oltre 45 località svizzere. Accoglienza dimostrata dappertutto, o quasi. La tappa di venerdì a Faido della Bainvegni Fugitivs Marsch – marcia che promuovere diritti e dignità di tutti, con attenzione particolare alle persone in fuga da guerre e persecuzioni – ha infatti posto un ostacolo sul cammino di una quindicina di persone che partecipavano all’evento. I frati cappuccini di Faido non hanno infatti acconsentito a far pernottare i partecipanti nel loro ostello. Invano, ieri, abbiamo cercato di contattarli per una spiegazione. Ma stando a informazioni da noi raccolte, il motivo sarebbe stato la presenza di Lisa Bosia Mirra, una figura da loro ritenuta controversa. Ricordiamo che la deputata socialista è stata condannata a fine settembre per ripetuta incitazione all’entrata, alla partenza e al soggiorno illegale per aver aiutato diversi migranti a varcare il confine tra Italia e Svizzera. Decisione di condanna contro cui Bosia Mirra si oppone.

Accolti dal sindaco con i biglietti per la Valascia

Da noi contattato, il sindaco di Faido Roland David non entra nei motivi che hanno portato i frati a prendere questa decisione, ma spiega di essersi adoperato per trovare una soluzione. Poiché i locali della PCi erano già occupati, l’alternativa era l’ex casa comunale di Lavorgo, che il Comune offriva come alloggio. «Abbiamo anche regalato loro alcuni biglietti per seguire la partita dell’Hcap», aggiunge il sindaco, che ha ricevuto la marcia con un saluto ufficiale. Dopo la cena consumata all’Hotel Ristorante Defanti di Lavorgo, vista la presenza di camere vuote i gerenti hanno però accolto la decina di persone che non rientrava al proprio domicilio nella propria struttura alberghiera. Nel frattempo ieri la marcia partita il 15 ottobre si è conclusa a Bellinzona. Tutto è bene quel che finisce bene, ma in questo caso il saluto francescano ‘pace e bene’ non è stato messo in pratica.