Si allunga la lista dei negozi che chiudono nel centro storico di Bellinzona. Gli ultimi due sono il negozio di ceramiche Koryo in via Lugano 1, all’imbocco di piazza Indipendenza, e il New Trend Shop (Nts) in via Cervia. Entrambi cesseranno l’attività entro fine anno. Koryo, che propone articoli in ceramica fatti a mano provenienti dalla Corea, si era insediato in città dodici anni fa. Com’è ormai noto, i commerci nel centro storico non hanno sempre vita facile: «Abbiamo lavorato bene nei primi anni, ma poi gli affari sono gradatamente peggiorati», conferma il venditore del negozio. «Volevamo già chiudere l’anno scorso, ma abbiamo tenuto duro; adesso però è giunto il momento di terminare l’attività». Attualmente, anche in vista del Natale, è in corso la liquidazione totale. Un’altra chiusura di peso è quella dell’Nts, da vent’anni negozio specializzato nella vendita di articoli per lo sport invernale e il tempo libero. Il titolare Gabriele Canonica spiega d’aver deciso a seguito del forte calo delle vendite registrato nelle ultime stagioni. «Oggi le abitudini dei consumatori, soprattutto i giovani cui ci rivolgiamo, sono cambiate e sempre più acquistano online articoli che prima compravano qui», rileva. A dare il colpo di grazia ci han poi pensato gli ultimi due inverni avari di neve. Nel medesimo settore, a fine settembre un altro negozio di articoli sportivi ha lasciato la città: si tratta di Agané, che da piazza Orico si è trasferito ad Arbedo.
La scorsa primavera ha chiuso i battenti anche Linea San Gallo, negozio presente da oltre vent’anni in via Dogana; nessuno ne ha ritirato l’attività nel campo della biancheria e dei tessili. Da noi raggiunto, il proprietario dell’immobile spiega che non è ancora stato trovato un subentrante idoneo; alcuni interessati lo hanno contattato, ma la sua idea è di continuare con un’offerta commerciale e non con esercizi pubblici o take away. Sempre in via Dogana la scorsa primavera ha chiuso anche La Perla dei Sapori, negozio di specialità alimentari che dopo il periodo natalizio ha riscontrato difficoltà nella vendita. Inoltre Kurt Huber dopo 37 anni ha chiuso la macelleria, sempre in via Dogana, per passare al beneficio della pensione; sono ora in corso i lavori per l’apertura di un take away che venderà kebab e altri cibi d’asporto. Molte speranze, ricordiamo, sono riposte in AlpTransit e nella sua capacità di portare più visitatori nella Turrita. Ottaviano Torriani, presidente della Società commercianti di Bellinzona, mostra prudenza: «Dipende dal genere merceologico proposto», afferma spiegando che i turisti apprezzano soprattutto i prodotti di nicchia che non trovano Oltralpe. Inquadrando il problema generale, Torriani ribadisce che «la nota dolente è l’elevato costo degli affitti, soprattutto tra via Camminata e viale Stazione. Questo incide sui commerci che non hanno grande smercio e che hanno poco margine di guadagno sull’articolo». Claudia Pagliari, titolare della Boutique Particolari, negozio d’abbigliamento, spiega d’aver traslocato da via Camminata a vicolo Muggiasca proprio per questo motivo. L’anno scorso aveva avuto una certa risonanza l’appello di Cristina Maffeis, titolare del negozio Patchwork in viale Stazione, che aveva invitato a spegnere le luci dei negozi la sera di Halloween per sensibilizzare sulle difficoltà dei commerci. L’azione ha lasciato il segno? Secondo Maffeis ora i suoi clienti sono più sensibili al tema. Tuttavia la situazione dei negozi del centro rimane critica. Nemmeno AlpTransit ne ha risollevato le sorti: «Sì, qualcosa è cambiato: il sabato ci sono più turisti per il mercato, ma non è detto che poi acquistino nei nostri negozi», conclude.