Arbedo-Castione

Nuove Amb, dai 4 Comuni non aggregati battaglia legale contro il Municipio

Dossier tosto per il vicesindaco Bersani
10 ottobre 2017
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I Municipi dei quattro Comuni non aggregati di Arbedo-Castione, Lumino, Cadenazzo e Sant'Antonino intendono lanciare una battaglia legale contro la trasformazione delle Aziende municipalizzate di Bellinzona (Amb) nel previsto nuovo Ente autonomo di diritto Comunale denominato “Aziende multiservizi Bellinzona” (Amb). Progetto sul quale voterà lunedì prossimo il Consiglio comunale cittadino.

Il motivo, esposto in un dettagliato comunicato stampa diffuso stamane, è di carattere finanziario: il messaggio municipale elaborato del Municipio guidato da Mario Branda (capo dicastero è il vicesindaco Andrea Bersani) non prevede più la partecipazione agli utili annua che prima dell'aggregazione – in base alla vigente convenzione fra Amb e Comuni – veniva distribuita agli enti locali del comprensorio serviti dalle Amb. Cifra che per i quattro 'indipendentisti' ammonta a 1,15 milioni annui. Questa cifra, con l'avvento dell'Ente autonomo, rimarrebbe infatti nelle casse cittadine, dalle quali uscirebbero verso i quattro Comuni complessivi 100mila franchi annui, peraltro sotto forma di prestazioni. Più altri 30mila franchi sotto forma di sponsorizzazioni a eventi locali.

Due settimane fa i quattro Municipi hanno incontrato quello cittadino sottoponendogli le loro rimostranze e chiedendo di conoscere il valore delle linee elettriche in vista di un eventuale passaggio di proprietà (riscatto) previsto dalla Legge sulla municipalizzazione dei servizi. Non essendo fino ad oggi pervenuta una risposta – e considerato che l'inserimento del messaaggio municipale all'ordine del giorno della seduta di Cc di lunedì prossimo equivale a zero passi indietro – i quattro Municipi si sono affidati all'avvocato Mario Molo in difesa dei loro interessi.

Dal canto suo, interpellato dalla regione, il vicesindaco Bersani spiega che la risposta, completa di cifre, è in fase di elaborazione e che sarà inoltrata nei prossimi giorni. Quanto allo scontro, Bersani aggiunge di voler riservare la giusta attenzione alle richieste fatte dai quattro Comuni.

Ricorsi e riscatto della rete

Gli scenari che si palesano, per loro, sono due. Primo, “opposizione nelle sedi e nelle modalità ritenute più opportune (ndr: ricorso al Consiglio di Stato) ai penalizzanti intendimenti operativi per le Amb figuranti nel messaggio municipale n° 40”. Secondo: “I nostri Comuni, una volta conosciuta la decisione del legislativo della Città, svolgeranno inoltre tutti gli approfondimenti legali, tecnici e commerciali, in vista del riscatto della rete di distribuzione dalle Amb, mirate a garantire il servizio di distribuzione di energia elettrica alla propria popolazione, economica e fisica, a condizioni paragonabili con quelle attualmente in essere con le Amb”.

Un valore che rischia comunque di essere assai elevato, considerato che la trasformazione in Ente autonomo prevede una ricapitalizzazione ultramilionaria delle infrastrutture in base ai parametri previsti da Elcom, ciò che nel complesso (ossia per l'intero territorio servito del Bellinzonese) dovrebbe accrescerne il valore di 65 milioni. L'onere a carico dei quattro Comuni potrebbe a questo punto essere assunto da un'eventuale impresa di distribuzione elettrica interessata a subentrare alle Amb nei quattro Comuni.

Coerenza territoriale

Peraltro la Legge cantonale di applicazione della legge federale sull'approvvigionamento elettrico prevede che il Consiglio di Stato (la cui decisione è impugnabile con ricorso) decida sulla coerenza gestionale della distribuzione elettrica sul territorio. In caso di riscatto delle linee, si avrebbero due Comuni serviti a nord e due a sud della capitale, ciò che potrebbe creare problemi in sede di valutazione governativa.

Referendum Mps certo

Il tutto va peraltro a sommarsi alla dichiarata intenzione del Movimento per il socialismo di lanciare un referendum contro la trasformazione delle Amb in ente autonomo, temendo che sia un primo passo verso la privatizzazione.