E arrivò anche la licenza edilizia per il parco eolico previsto sul passo del San Gottardo. Come appreso oggi dalla 'Regione', l'ha rilasciata venerdì scorso il Municipio di Airolo respingendo l'opposizione presentata lo scorso novembre dalla Società ticinese per l'arte e la natura (Stan). L’iniziativa da 32 milioni di franchi, ricordiamo, è della ‘Parco eolico del San Gottardo Sa’ partecipata al 70% dall'Azienda elettrica ticinese (Aet), al 25% dai Servizi industriali di Ginevra (Sig) e al 5% dal Comune di Airolo.
Ora, per la durata di 30 giorni, in Comune sono pubblicati il Rapporto d'impatto ambientale e il preavviso positivo della Sezione cantonale protezione aria, acqua e suolo. «Un passo alla volta andiamo avanti», conferma il sindaco Franco Pedrini, sottolineando che la decisione municipale è stata presa considerato anche il preavviso cantonale favorevole.
Sorpreso invece Benedetto Antonini, vice presidente della Stan e da lungo tempo in prima fila nel contrastare le criticità del progetto: «Non ero al corrente della decisione comunale», esordisce quando lo contattiamo: «Quindi... cena andata di traverso. Evidentemente prossimamente dovrò recarmi ad Airolo a visionare i documenti in pubblicazione». Soprattutto, nei prossimi giorni la Stan verificherà l'opportunità di impugnare il rilascio della licenza edilizia con un ricorso al Consigio di Stato.
Lo scorso novembre, elencando i motivi a monte dell'opposizione, la Stan sottolineava di non essere contraria di principio a un impianto eolico in quella regione, ma di contestare l’ubicazione a ridosso della zona monumentale protetta del Passo. “La domanda di costruzione appare in netto contrasto con l’esigenza di protezione del sito monumentale e causa gravi pericoli per l’avifauna e i chirotteri che sfruttano il Passo per le loro ancestrali migrazioni stagionali”, scriveva la società.
L’opposizione respinta faceva seguito al ricorso interposto sempre dalla Stan contro la variante di Piano regolatore, dapprima parzialmente vinto (con l’obbligo per i promotori di presentare un rapporto d’impatto ambientale) e successivamente respinto da Consiglio di Stato e Tribunale amministrativo.