Il programma d’agglomerato del Bellinzonese di terza generazione (Pab 3) è stato trasmesso al Consiglio di Stato per approvazione. Lo rende noto la Commissione regionale dei trasporti del Bellinzonese (Crtb). Dopo la procedura di consultazione pubblica della scorsa primavera, il conseguente affinamento dell’incarto finale e l’approvazione – all’unanimità – nella seduta plenaria dello scorso 26 ottobre da parte dei delegati dei Municipi dei 17 Comuni che la compongono, la Crtb ha trasmesso il Pab 3 al Dipartimento del territorio per la ratifica da parte del Consiglio di Stato. Sarà poi il Cantone, entro la fine del prossimo mese di dicembre, ad inviarlo a Berna assieme a quelli degli altri tre agglomerati ticinesi per valutazione da parte dell’autorità federale.
Le strategie settoriali d’intervento del Pab 3 consistono in particolare nella valorizzazione del parco fluviale che attraversa tutto l’agglomerato, nello sviluppo dei comparti attorno alle stazioni ferroviarie e in uno sviluppo urbano centripeto basato sul trasporto pubblico e sulla mobilità lenta utilitaria, nonché in una migliore gestione del traffico individuale motorizzato e degli stazionamenti con conseguente valorizzazione degli assi urbani secondo il concetto di spazio condiviso. Il Pab 3 prevede la realizzazione di opere infrastrutturali per circa 33 milioni di franchi (25 milioni da realizzare in fascia A, tra il 2019 e il 2022, e 8 milioni in fascia B, tra il 2022 e il 2026), che, aggiunte alle opere del Pab 2 già in via di realizzazione per 56,8 milioni di franchi (oggetto della recente convenzione di finanziamento fra Cantone e Crtb), raggiungono un totale di 90 milioni di investimenti per la mobilità (soprattutto pubblica e ciclopedonale) nel Bellinzonese nei prossimi 10 anni.
Il passo avanti compiuto con la trasmissione del dossier al Governo – come si osserva in una nota ai media – rappresenta il coronamento di due anni di intenso lavoro fra la Crtb, i 17 Comuni dell’agglomerato, i funzionari del Dipartimento del territorio e gli operatori tecnici, che lo hanno sviluppato in linea con il primo Programma d’agglomerato che era stato presentato per il Bellinzonese nell’ambito dei Programmi d’agglomerato di seconda generazione (Pab 2), valutato positivamente dalla Confederazione con lo stanziamento di un contributo finanziario del 40%. L’obiettivo è quello di ottenere per il Pab 3 la medesima buona percentuale di cofinanziamento federale.
Centrale anche per il Pab 3 (così come lo era per il Pab 2) è lo sviluppo della mobilità pubblica, sfruttando la dorsale ferroviaria (che dal 2020 vedrà un ulteriore sostanziale progresso con l’apertura della galleria di base del Monte Ceneri) e investendo sul trasporto pubblico urbano con l’ambizioso obiettivo di raddoppiarne l’utenza rispetto allo stato antecedente all’introduzione, nel dicembre 2014, del nuovo Trasporto pubblico del Bellinzonese (Tpb).
Quale naturale continuazione del Pab 2 (in cui erano contenuti, ad esempio, il già attuato potenziamento del trasporto pubblico urbano e opere di prossima realizzazione come il nodo intermodale della stazione di Bellinzona, lo spostamento di quella di S. Antonino e un primo pacchetto di collegamenti ciclo-pedonali), il Pab 3 contempla poi opere infrastrutturali quali, ad esempio, i nuovi nodi intermodali alle stazioni di Giubiasco e S. Antonino, la messa in sicurezza di ulteriori fermate del trasporto pubblico su gomma (Bellinzona-Ospedale, Camorino, Gudo), la realizzazione di ulteriori collegamenti ciclo-pedonali (come, ad esempio, quello fra Lumino e la stazione di Arbedo-Castione) e la riqualifica degli assi principali di transito fra Monte Carasso e Sementina, nell’abitato di Camorino e in Piazza Governo a Bellinzona. A lungo termine, il Pab 3 preconizza inoltre quella che dovrà essere la metropolitana a cielo aperto del Bellinzonese, con collegamenti ogni 15 minuti con gli agglomerati di Lugano e Locarno, e nuove fermate del trasporto ferroviario regionale (Tilo).