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Tagliato l’aperitivo di Natale con il personale di Lugano

Comincia col contagocce l’austerità. Il Municipio annulla il tradizionale appuntamento e, se voterai per corrispondenza, dovrai pagare il francobollo

In sintesi:
  • Paiono palliativi, per il loro effetto modesto sulle finanze, i primi risparmi decisi dall'Esecutivo
  • La ‘decisione difficile’ è stata presa come ‘gesto di responsabilità nei confronti della cittadinanza’
Collaboratrici e collaboratori della Città hanno ricevuto l’invito in settembre, l’annullamento sei settimane dopo
(Ti-Press)
4 novembre 2024
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Due tagli discutibili per il loro effetto apparentemente modesto. Vero è che per affrontare una lunga camminata, bisogna muovere i primi passi. Però, sarebbe meglio evitare gli inciampi e, in particolare per un ente pubblico, scansare lo sgradevole impatto che un provvedimento può suscitare. Appaiono miseri gli iniziali risparmi decisi dal Municipio, che dal 1° gennaio dell’anno prossimo non invierà più le buste preaffrancate per il voto per corrispondenza e ai cittadini toccherà pagare il francobollo. L’Esecutivo non fa una bella figura nemmeno con la rinuncia all’aperitivo di Natale, previsto giovedì 12 dicembre al Palazzo dei Congressi per le collaboratrici e i collaboratori della Città, che sono stati invitati a inizio settembre per celebrare “le festività e concludere l’anno in bellezza”.

Sei settimane dopo l’invito, la rinuncia

Comincia così, col contagocce, il periodo di austerità annunciato a Palazzo Civico in occasione della presentazione del Preventivo 2025 (-23,9 milioni di franchi) e dell’aggiornamento del Piano finanziario 2025-2028 che prefigura un progressivo peggioramento della situazione finanziaria. Un periodo che potrebbe durare addirittura due legislature, come ha spiegato ai media il Municipio, quando ha pure comunicato la costituzione di un gruppo di lavoro incaricato di esaminare misure di risanamento della gestione corrente, la revisione del piano degli investimenti e del perimetro di attività dell’Amministrazione. I primi risultati sono attesi per metà 2025 e probabilmente giungeranno provvedimenti più incisivi, finanziariamente parlando, rispetto ai due tagli di cui stiamo parlando. Cosa sia cambiato di così grave nel giro di sei settimane per giustificare l’annullamento dell’aperitivo di Natale il Municipio non lo dice espressamente nella lettera che ha allegato alla seconda e-mail inviata a tutti i dipendenti. L’Esecutivo scrive che ha dovuto prendere questa “decisione difficile”, (l’annullamento dell’aperitivo) a causa di un contesto che “presenta delle sfide impegnative e importanti. Anche se, in passato, siamo riusciti ad adottare misure efficaci per far fronte a situazioni difficili, oggi ci troviamo di fronte a nuove esigenze che richiederanno ulteriori sforzi. Pertanto, stiamo pianificando azioni correttive mirate per risanare le finanze pubbliche, contenere i costi e ottimizzare l’uso delle risorse”.

‘Evitiamo iniziative superflue’

L’autorità politica chiede una mano ai suoi 1’581 dipendenti (1’358,31 unità di personale di ruolo e 222,90 unità di personale non di ruolo, il numero preciso è indicato nel messaggio sul Preventivo 2025): “Per riuscirci, è fondamentale che tutti noi, a ogni livello e in ogni ruolo, ci impegniamo a mantenere un’attenzione particolare e oculata nella gestione delle risorse pubbliche, evitando iniziative superflue e che non siano allineate con le priorità definite. La nostra capacità di affrontare insieme queste sfide sarà determinante per garantire un futuro sostenibile alla nostra Città”. Della serie, occorre rimboccarsi le maniche e dare un segnale, per riuscire ad allestire “un nuovo piano finanziario che consenta un riequilibrio finanziario nell’arco di due quadrienni (2025-2032)”. Il Municipio inoltre, pur consapevole che l’aperitivo natalizio rappresenti “un momento di condivisione molto apprezzato”, ritiene “che rinunciarvi sia un gesto di responsabilità nei confronti della cittadinanza. Ogni piccolo sforzo, come questo, può fare la differenza e contribuire a raggiungere obiettivi di più ampia portata. Come dipendenti pubblici, abbiamo il dovere di dare il buon esempio, consapevoli che anche alla cittadinanza verrà chiesto di contribuire (...). Contiamo sulla vostra sensibilità e sul vostro senso di responsabilità per affrontare insieme questo delicato momento”.

Ottimizzazione, niente buste preaffrancate

Appare contenuto anche l’impatto finanziario della seconda misura. In questo caso, dal 1° gennaio 2025, le buste per la trasmissione del voto per corrispondenza non saranno più preaffrancate. Chi volesse continuare con questa modalità, tramite servizio postale, dovrà pagare il francobollo. Le buste di voto per corrispondenza potranno comunque essere depositate nelle bucalettere rosse messe a disposizione della Città nei diversi quartieri (una mappa delle bucalettere si può consultare all’indirizzo internet www.lugano.ch/modalita-voto) e si potrà ancora portare direttamente la busta agli uffici elettorali. Questo cambiamento rientra in un processo di ottimizzazione delle risorse comunali ed è in linea con le misure già adottate dalla maggioranza dei Comuni, spiega il Municipio che precisa di voler garantire comunque la massima accessibilità al voto a tutti i cittadini aventi diritto. Nella nota viene annunciato anche che le bucalettere dei quartieri di Cassarate e Loreto saranno attive solo dal 1° gennaio 2025. Invece, non si potranno usare per la votazione del prossimo 24 novembre.

Insomma, forse non siamo ai livelli di dieci anni fa. Allora, avevano suscitato sorpresa e indignazione la chiusura di alcuni gabinetti pubblici e soprattutto la rinuncia, dall’anno 2015-2016, all’insegnamento del nuoto nelle Scuole comunali. Contro quest’ultima decisione vennero lanciate una petizione, che raccolse più di 2’500 firme, e un’iniziativa popolare denominata “Il nuoto non si tocca”, che riuscì. Tuttavia, non si andò alle urne grazie al compromesso, che venne proposto dalla commissione della Gestione, che trovò l’accordo degli iniziativisti e del Municipio e venne votato dal Consiglio comunale nel giugno 2000.

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