Un'interpellanza del Centro chiede lumi sul tema aggregazione, compresa la possibilità di unirsi a Centovalli, Terre di Pedemonte e Onsernone
Nuovo scenario aggregativo, Losone “quo vadis”? Davvero verso un’unione con la Città o magari, perché no, con i vicini “vallerani”? Se lo chiede la sezione locale del Centro, o meglio lo chiede al proprio esecutivo attraverso un’interpellanza che ha quale prima firmataria Mirella Ambrosini.
L’atto parte dal “recente articolo della stampa apparso sulla Regione il 28 settembre 2024, che rilancia il tema di un’aggregazione con il Comune di Locarno”. In particolare ricordiamo che pochi giorni fa il Dipartimento delle istituzioni ha presentato due ipotesi aggregative prefigurate per il Locarnese dopo l’ampia consultazione eseguita negli scorsi mesi fra i Comuni dalla Sezione enti locali. Gli scenari indicati sono quello “Urbano”, che potrebbe riguardare appunto Losone, Locarno, Orselina, Brione s/Minusio e Minusio; e quello del “Piano”, con Gordola, Lavertezzo, Cugnasco Gerra e Tenero-Contra (a cui si aggiungerebbe probabilmente Mergoscia, Comune sotto Gerenza che sta portando avanti le discussioni bilateralmente con Tenero).
I rappresentanti del Centro losonese sottolineano come in passato (2016 e 2024) sull’argomento aggregazione erano già state presentate delle interpellanze “preelettorali” e ritengono “utile e necessario chiedere chiarimenti sul tema”. Da qui, le domande: “Il Municipio stesso si è fatto promotore di questo nuovo tentativo di aggregazione comunale nei confronti degli altri Comuni interessati? Se sì, per quali motivi? Se no, quale Comune si è fatto promotore? Perché Losone ha risposto positivamente?”; “È intenzione del Municipio coinvolgere il Consiglio comunale nella riflessione aggregativa? Se sì, quando e in che forma? Se no, perché?”; “Dopo il fallimento dell’aggregazione dei Comuni della sponda destra della Maggia del 2011, quali potrebbero essere secondo il Municipio gli elementi per guardare oggi a un’aggregazione con la sponda sinistra?”.
A chiudere, poi, una sorta di proposta che apre un nuovo ipotetico scenario e mette anche in discussione il ruolo di Losone quale Comune faro della sponda sinistra della Maggia... “Il Municipio ha mai considerato la variante di aggregazione con i Comuni di Centovalli, Terre di Pedemonte e/o Onsernone? Se sì, perché non si è fatto promotore? Se no, perché ritiene di non essere in grado di fare da capofila verso una nuova organizzazione del territorio?”.
In attesa della risposta dell’esecutivo di Losone alle domande dei consiglieri comunali, riguardo a quest’ultimo scenario abbiamo chiesto cosa ne pensano ai sindaci dei Comuni tirati in ballo dall’interpellanza.
«Un’aggregazione con Losone? È uno scenario ipotizzabile, ma non certo a corto-medio termine – commenta Giotto Gobbi, sindaco di Terre di Pedemonte –. I nostri tre Comuni, lo ricordo, si sono aggregati nel 2012 e ora, dopo la necessaria fase di rodaggio della macchina amministrativa, ecco che grossi progetti allo studio da anni stanno giungendo a compimento o maturazione. Credo di esprimere il parere della popolazione se dico che non è il momento di intavolare discussioni per un ulteriore progetto aggregativo. Se si vorrà parlare di fusioni, in un prossimo futuro, ritengo inoltre che la precedenza vada data ai vicini di Centovalli e Onsernone, con i quali già collaboriamo in diversi ambiti. Nel caso in cui queste due realtà istituzionali a noi vicine, per motivi demografici o di risorse, non dovessero più essere in grado di reggersi in maniera indipendente, ecco che in prima battuta sarà con costoro che intavoleremo discussioni. Sono 40 anni che i progetti di unione amministrativa di Locarno con i Comuni della cintura urbana languono. Non credo sia per loro impellente la necessità di unire le forze con realtà quali le Terre di Pedemonte, l’Onsernone o le Centovalli».
Di scenari aggregativi si è discusso anche nella recente seduta del Municipio di Centovalli, come ci conferma il sindaco, Michele Turri: “Non abbiamo approfondito né valutato scenari aggregativi particolari – attacca Turri – ma solamente preso atto, con un certo dispiacere, che i Comuni periferici non sono stati nemmeno coinvolti e informati al riguardo. Per questo abbiamo deciso di scrivere al Dipartimento delle istituzioni per renderlo attento della necessità non di lasciarci fuori dal discorso. Non siamo stati presi in considerazione e questo ci dispiace.
Così si corre il rischio di finire sempre più ai margini”. Infine in Onsernone, dove il sindaco, Andri Kunz ritiene prematuro un discorso aggregativo con qualsivoglia realtà istituzionale circostante: «Come amministrazione stiamo portando avanti diversi progetti a favore della nostra popolazione che, dopo anni di calo demografico, in questi ultimi tempi si è stabilizzata. Penso alle opere di approvvigionamento idrico. Investimenti che un’eventuale nuova aggregazione potrebbe rallentare, per ovvie ragioni o, peggio, relegare in coda all’agenda politica. Inoltre discutere di scenari aggregativi presuppone l’esistenza di studi necessari ad approfondire i vari aspetti, ciò che non è il caso per il momento. Onsernone per qualche anno ancora può sicuramente viaggiare sulle sue gambe. Meglio sarebbe accrescere ulteriormente le collaborazioni intercomunali, con problemi che possono essere affrontati assieme, com’è il caso ad esempio della questione della raccolta e smaltimento dei rifiuti. Chiaro che se il Cantone dovesse decidere diversamente, ci adegueremo. Per noi, a ogni buon conto, al momento si può benissimo andare avanti come fatto fino a ora».