L’Ocst ha lanciato un questionario rivolto ai docenti del Cantone. La responsabile del settore Fitas: ‘Identificare problematiche e aree di miglioramento’
«Puntiamo a fornire una visione chiara delle condizioni di lavoro dei docenti, identificando le problematiche e le aree di miglioramento». L’Ocst, ci spiega la responsabile del settore pubblico e docenti Davina Fitas, ha lanciato negli scorsi giorni un questionario che mira a «raccogliere dati concreti per rappresentare fedelmente gli interessi dei docenti nelle trattative con i datori di lavoro e con le autorità, proponendo interventi mirati».
Il sindacato, prosegue poi Fitas, «vuole comprendere al meglio le esigenze e le aspettative di chi lavora nella scuola. E il questionario è uno strumento per raccogliere direttamente dagli interessati informazioni sulle loro condizioni di lavoro e sulle loro sfide professionali».
Il questionario, disponibile sul sito del sindacato, è aperto a tutti i docenti delle scuole del Cantone, a prescindere dal settore di insegnamento o dall’appartenenza all’Ocst. Possono dunque partecipare insegnanti di scuole primarie, secondarie, superiori, professionali e anche quelli impegnati in contesti speciali, come l’educazione per adulti o il sostegno a studenti con bisogni speciali. L’invito, precisa Fitas, «è a tutti coloro che vogliono condividere la propria esperienza e proporre miglioramenti, garantendo una raccolta dati inclusiva e rappresentativa».
«Il sondaggio – illustra sempre la sindacalista – esplora temi chiave relativi alle condizioni di lavoro dei docenti, come la qualità del lavoro quotidiano, il carico di lavoro, il rapporto con studenti e famiglie, e le risorse disponibili». E aggiunge: «La ricerca affronta anche la formazione continua, il supporto ricevuto dai dirigenti scolastici, la sicurezza sul lavoro e aspetti contrattuali come orari e retribuzione». Ma anche, «il formulario mira a individuare le principali sfide e le aree dove si possono apportare miglioramenti».
Nocciolo centrale dell’indagine, quindi, le sfide crescenti dei docenti e come affrontarle. Per il sindacato, rimarca Fitas, «è fondamentale impegnarsi per condizioni lavorative migliori e abbiamo sviluppato questo strumento per rispondere alle segnalazioni dei docenti su problematiche come il sovraccarico di lavoro e la mancanza di supporto». Per la responsabile della sezione dipendenti pubblici e docenti, l’idea del questionario nasce insomma «dalla necessità di affrontare le sfide crescenti dei docenti, accentuate da importanti trasformazioni nel sistema educativo come maggiori responsabilità amministrative e nuovi metodi didattici». Ragione per cui la ricerca include domande su vari aspetti del lavoro quotidiano come la gestione dei vari compiti e del carico di lavoro o le risorse disponibili e il supporto ricevuto.
«L’uso di un formulario online – puntualizza ancora Fitas – ci permette di ottenere dati rappresentativi e fondati per supportare richieste e proposte di miglioramento nelle trattative con i datori di lavoro».
Come detto, l’obiettivo del questionario è interrogare le condizioni di lavoro di chi opera nella scuola, fornendone una visione chiara e identificando le problematiche, nonché le aree di miglioramento. Ma a cosa serviranno i dati raccolti? «I risultati raccolti – specifica la sindacalista – saranno utilizzati per formulare proposte basate su evidenze reali, con l’intento di promuovere politiche che migliorino il benessere dei docenti e l’ambiente scolastico. Gli esiti saranno condivisi con i partecipanti e il mondo della scuola per garantire trasparenza e promuovere un dialogo costruttivo».
Il sindacato, afferma infine Fitas, utilizzerà quanto emerso «per elaborare proposte atte a perfezionare le condizioni di lavoro dei docenti». In altre parole, i dati serviranno come base per campagne informative e future iniziative per migliorare il lavoro degli insegnanti e, di conseguenza, la qualità dell’istruzione.
In merito, alla luce dei recenti scambi tesi tra il sindacato Ocst e il Dipartimento educazione, cultura e sport rispetto al licenziamento di Roberto Caruso, docente al Centro professionale tecnico di Mendrisio, abbiamo sollecitato un commento. “Il Decs, in generale, – si legge nella nota inviataci dal Dipartimento diretto da Marina Carobbio – accoglie volentieri proposte orientate a migliorare il benessere e la qualità del lavoro delle e dei docenti, a valorizzare la loro professionalità, oltre che a metterli nelle condizioni di seguire al meglio allieve e allievi, nell’interesse della scuola e della società nel suo insieme. Con i sindacati ci sono incontri regolari voluti proprio per condividere e discutere questi aspetti. Ben vengano dunque raccolte di dati e opinioni che permettono di disporre di ulteriori elementi conoscitivi utili per una discussione informata e costruttiva, ciò che avviene regolarmente anche su iniziativa del Dipartimento”. Per il Decs, “la ricerca delle soluzioni deve tener conto di questi elementi, conducendo a una sintesi degli interessi di tutte le componenti del mondo scuola, senza dimenticare allieve e allievi, che ne sono al centro. Il tutto, entro i limiti contingenti posti dalla maggioranza del parlamento e del popolo ticinese, che attualmente impongono il contenimento delle risorse a disposizione dello Stato”.