Bellinzonese

Bellinzona città sostenibile all’80 per cento

Pubblicato il primo rapporto commissionato dal Municipio analizzando economia, collaboratori, società e ambiente

5 settembre 2024
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Quanto è sostenibile la Città di Bellinzona? Lo spiega in 67 pagine il primo rapporto elaborato sulla base di diverse interviste e sondaggi rivolti a varie fasce della popolazione. Scaricabile dal sito sostenibile.bellinzona.ch dov’è possibile visionare informazioni riassuntive e di dettaglio, è un “punto di partenza – specifica il Municipio presentando la novità – per poter in futuro misurare gli effetti dell’operato del Comune sulla società”. Un bilancio la cui elaborazione era stata sollecitata da una mozione dei Verdi (primi firmatari gli allora consiglieri Ronald David e Michela Delcò Petralli) sostenuta dall’Unità di sinistra nel settembre 2017, cinque mesi dopo la nascita della nuova Turrita aggregata. Accolta due anni dopo dal legislativo, la mozione trova ora un’applicazione concreta. Il documento – commissionato dal Municipio alla società Capifid Sa di Chiasso e realizzato seguendo gli standard di reportistica utilizzati a livello planetario – misura le performance del Comune nei contesti ambientale, sociale ed economico. Obiettivo, individuare i correttivi per raggiungere l’equilibrio tra le parti sociali, tra i generi, tra le generazioni, tra l’uso produttivo, residenziale e ricreativo del territorio e la tutela di biodiversità e specie animali e vegetali.

Fa stato l'Agenda2030 dell'Onu

“Qualsiasi ente che intenda agire in maniera sostenibile – ricorda il Municipio – deve sempre ricordarsi di essere parte di un concetto più ampio, quello dell’Agenda2030 dell’Onu che contempla 17 obiettivi da raggiungere entro il 2030, e quello della Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 del Consiglio federale”. Mancano dunque soltanto sei anni per raggiungere gli obiettivi. Per ora il rapporto evidenzia “oltre l’80% di indicatori positivi”. Si tratta della performance del Comune nelle quattro macro-aree valutate per i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, per un totale di 118 indicatori. Ebbene la capitale del Ticino “emerge da questo primo rapporto come una città moderna ma vivibile e a misura d’uomo, fortemente motivata e già a buon punto nel cammino verso la sostenibilità, con la consapevolezza e le risorse necessarie per poter proseguire molto speditamente in questo percorso”. Il risultato complessivo del 2023 è ritenuto “bene augurante” visto che l’80,43% degli indicatori misurati ha ottenuto un risultato positivo. Nel dettaglio delle quattro macro-aree analizzate, l’economia ha totalizzato il 71,43% di indicatori positivi; l’insieme dei collaboratori dell’amministrazione comunale l’83,33%, la società intesa come comunità locale l’81,25%, infine l’ambiente l’85,19%.

Cosa manca e cosa sarà fatto

Sulla base di queste valutazioni – da cui emergono punti di forza, potenzialità e anche mancanze – il Municipio ha individuato delle azioni che vorrebbe implementare nei prossimi anni, o che ha già iniziato a mettere in atto, tenendo conto di risorse finanziarie “non illimitate”, sempre in ottica Agenda2030. Nel grande capitolo ‘bisogni emersi’ si cita ad esempio, in ambito economico, la necessità di attivare programmi di educazione della popolazione al consumo sostenibile; migliorare le performance relative a indebitamento lordo, investimenti, produzione di rifiuti pro capite e tasso di raccolta differenziata; incrementare la quota di cibo biologico nelle mense; rafforzare il piano di incentivi per le aziende socialmente responsabili. In ambito sociale, per quanto riguarda i collaboratori dell’amministrazione comunale, si mira a realizzare quanto già programmato rispetto alla completa parità salariale e di genere; offrire a tutti i collaboratori, senza distinzione di genere e categoria, la possibilità di accedere alla formazione e monitorare lo stato di benessere nei luoghi di lavoro.

Sempre in ambito sociale, ma riferito alla comunità, i sondaggi indicano la necessità di verificare le cause dell’aumento della spesa pubblica (a fronte di un minor numero di beneficiari) e della diminuzione del livello di formazione secondaria; come pure le cause della diminuzione delle naturalizzazioni e incentivare la partecipazione della popolazione alla vita politica e alle elezioni; sondare l’effettiva eguaglianza tra uomo e donna in ambito lavorativo e l’eventuale presenza del fenomeno della fuga dei cervelli tra i giovani; predisporre strumenti di monitoraggio del benessere dei cittadini, migliorando la comunicazione del Comune rispetto a tutte le iniziative in essere in loro favore; in ambito di promozione della salute contemplare progetti di educazione all’alimentazione sostenibile e lotta agli sprechi.

Per un trasporto pubblico meno ‘salato’

Quindi uno dei temi principali in questo periodo storico, l’ambiente. Relativamente al costo del trasporto pubblico il Comune “potrebbe considerare soluzioni come l’istituzione di fasce orarie di trasporto gratuito o a costo ridotto, in collaborazione con l’azienda competente”. Pure indicata, in materia di politiche di riduzione delle emissioni di CO2, la possibilità di affiancare altri strumenti come il trading delle emissioni, o mercato del carbonio: associato alle strategie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, “costituisce un grande incentivo a ricercare la modernità e fornisce uno stimolo per l’innovazione”. Come detto in apertura, il risultato odierno è il primo di una serie di ulteriori passi che seguiranno. In quest’ottica il Comune “potrebbe avvalersi di strumenti di co-progettazione che contemplino l’individuazione, condivisa con gli stakeholder, dei target e la pianificazione condivisa degli interventi, inclusa l’individuazione delle risorse necessarie”. L’attuazione “dovrà poi essere monitorata mettendo in campo le correzioni che dovessero rendersi necessarie per raggiungere i risultati attesi”. Da ultimo “sarà effettuata la valutazione finale d’impatto che analizza gli esiti e gli effetti dell’attività al termine del progetto o a una determinata fase di attuazione dello stesso”.

Lungo elenco di progetti da realizzare

In definitiva il focus, già individuato nel Progetto aggregativo, si concentra su qualità della vita e sviluppo sostenibile di Bellinzona. Che significa, nel concreto, offrire opportunità per chi ci vive e chi vi lavora. Come detto, “molto in questa direzione è stato fatto e già esiste, pur risultando ancora ampi margini di miglioramento”. Tra le misure già individuate e che “dovranno trovare concretizzazione nei prossimi anni” vengono citate la promozione della conciliabilità lavoro-famiglia (densificazione della rete di centri extra-scolastici e asili nido, smart-working per i collaboratori dell’amministrazione comunale); potenziare il servizio di operatori di prossimità; realizzare il centro per attività giovanili, intergenerazionali e del tempo libero all’ex Stallone di Bellinzona e all’ex oratorio di Giubiasco; consolidare il progetto “Tavolo dell’integrazione e della solidarietà’ realizzando a medio termine un centro interculturale; migliorare la parità salariale nell’amministrazione comunale e sviluppare la formazione dei collaboratori; valorizzare gli spazi pubblici (golena e parco fluviale, nuovi percorsi ciclopedonali, orti comunali ecc.); migliorare l’accessibilità di strutture pubbliche per le persone con disabilità; mappare e ridurre le isole di calore; gestire adeguatamente le acque di ruscellamento e adattare le canalizzazioni; realizzare la centrale a biogas prevista a Giubiasco ma bloccata da ricorsi; elaborare una strategia per sviluppare la biodiversità sul piano comunale; accelerare il piano di risanamento energetico degli stabili comunali; potenziare ancora la rete di trasporto pubblico e introdurre bus elettrici; sostenere con incentivi finanziari la sostituzione di elettrodomestici e sistemi di riscaldamento ad alto consumo energetico; ottimizzare il servizio di raccolta e riciclaggio della plastica; avviare un progetto in ambito di ‘smart parking’ per migliorare la gestione del traffico in entrata; confermare il label ‘Città dell’energia’; rinnovare il parco veicoli comunale con mezzi senza motori a combustione.