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Da Bellinzona il fascino dell’universo a portata di click

La rinomata piattaforma AstroBin gestita da Salvatore Iovene permette agli astrofotografi di ‘imparare e migliorare grazie al confronto con gli altri’

In alto a sinistra l’arco di Ossigeno-III che si trova vicino alla galassia di Andromeda
(www.astrobin.com)
27 agosto 2024
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Il fascino di stelle, galassie, nebulose e, in sostanza, dell’universo a portata di click. E questo grazie a www.astrobin.com, una piattaforma online unica nel suo genere dedicata a tutti gli appassionati di astrofotografia. Appassionati che grazie a questo sito possono condividere le proprie immagini con la comunità, ma anche «imparare, migliorare, evolvere la propria tecnica, grazie al confronto con gli altri», spiega a ‘laRegione’ Salvatore Iovene che ha creato e lanciato nel 2011 questo progetto e che oggi lo gestisce da Bellinzona, dove risiede. «AstroBin ha avuto immediatamente molto successo e attualmente mette a disposizione quasi un milione di immagini, venendo, ancora oggi, considerato il sito numero uno nel campo dell’astrofotografia».

Ricercare immagini specifiche di corpi celesti associate a dati tecnici

Ma come è nata questa idea? «Le idee arrivano quando vi è un problema e si cerca una soluzione», sottolinea Iovene. «Quando ho iniziato a fare astrofotografia mi sono chiesto se le immagini ottenute erano buone o meno. Di risposte immediate non ve n’erano: l’unico modo era confrontarsi con persone esperte in questo campo di nicchia». Persone, quindi, non facili da trovare e che magari avevano immortalato corpi celesti diversi con strumenti differenti. «Con AstroBin, invece, si possono consultare immagini specifiche alle quali sono associati dati tecnici che vengono indicizzati», spiega l’ideatore del sito. «È una sorta di motore di ricerca che permette a un astrofotografo amatoriale di capire cosa aspettarsi quando cattura, ad esempio, una particolare galassia, utilizzando un determinato telescopio con specifiche condizioni di osservazione (area geografica, periodo dell’anno, inquinamento luminoso, ore di integrazione e così via)». Già, perché dietro a un’immagine di questo genere ci possono essere decine di ore di lavoro: «L’astrofotografia è un hobby molto tecnico: a ogni immagine sono associati moltissimi dati. Dati che grazie al sito vengono inseriti in un database, permettendo così all’utente di fare ricerche molto specifiche, una possibilità che in passato non esisteva. In sostanza permette di capire se la propria astrofotografia sia di qualità o meno rispetto a quelle di altri utenti».

Quando la collaborazione nella comunità porta a importanti scoperte

AstroBin non è però solamente un motore di ricerca specifico in un contesto di nicchia, ma «funge anche da rete sociale: gli astrofotografi possono conoscersi, condividendo e commentando le immagini», precisa Iovene.

Una comunità che quindi «si scambia opinioni, discutendo anche su come risolvere questioni tecniche». Una comunità dove nascono anche collaborazioni importanti: «Semplici amatori, unendosi, sono riusciti a immortalare corpi celesti che solitamente sono fotografabili solamente con enormi osservatori professionali». Fotografie che in alcuni casi rappresentano anche delle vere e proprie scoperte scientifiche: «Nella comunità sono nati gruppi di persone che collaborando sono riusciti ad acquisire immagini di galassie o nebulose con una luce molto debole. In questi casi sono necessarie moltissime ore di integrazione, e più persone lavorano a una determinata immagine, maggiori saranno i dettagli visibili» che a volte rappresentano delle vere e proprie sorprese: «Una delle scoperte più interessanti è quella dall’arco di Ossigeno-III che si trova vicino alla galassia di Andromeda. Un altro progetto monumentale è rappresentato dall’immagine della galassia M51, che mostra strutture debolissime mai viste prima». In ogni caso, trattandosi di appassionati che utilizzano strumenti amatoriali, le scoperte scientifiche non sono molto frequenti: «Solitamente l’astrofotografo medio cattura immagini per motivi puramente estetici».

Parlando di strumentazione, il sito AstroBin ha un’altra caratteristica molto apprezzata, la piattaforma funge infatti anche da mercatino dell’usato: «Mettendosi in contatto tra di loro, gli utenti possono vendere o acquistare strumenti per l’osservazione dell’universo», rileva l’ideatore del sito. «E visto che le immagini vengono associate a specifici strumenti (come un telescopio) con i quali vengono catturate, gli utenti possono verificare la qualità di questi ultimi attraverso le fotografie». In altre parole il sito permette di acquistare strumenti, per i quali bisogna solitamente investire migliaia di franchi, avendo una garanzia sulla loro qualità rappresentata dalla loro reputazione ottenuta sul sito. «E questo genera fiducia».

‘Un lavoro a tempo pieno in una città con una buona qualità di vita’

A dimostrazione del successo di AstroBin vi è il fatto che dal 2021 la sua gestione è diventata per Iovene «un lavoro a tempo pieno». Lavoro che svolge principalmente a Bellinzona, dove abita: «La qualità di vita in Svizzera è molto buona e inoltre a sud delle Alpi, essendo italiano, non ho problemi con la lingua. Non da ultimo la città si trova vicino all’Italia ed è molto ben connessa con il resto della Svizzera».