Oggi il passaggio di consegne fra Esercito e Cantone della struttura a Visletto: ‘Per il passaggio dei veicoli bisognerà attendere qualche giorno’
Dopo tanta attesa ci siamo: l'Esercito svizzero, con due giorni di anticipo sulla tabella di marcia, ha completato la posa del ponte provvisorio di Visletto (frazione del Comune di Cevio). Ora la struttura metallica passerà dalle "mani" dei militi a quelle degli ingegneri del Cantone che, oltre a collaudare il ponte, dovranno occuparsi anche della realizzazione di una strada asfaltata, la segnaletica e la posa di semafori per regolare il transito dei veicoli. Se tutto andrà bene e senza intoppi, entro la fine della settimana il ponte provvisorio sarà definitivamente pronto.
A fornire il resoconto conclusivo dell'operazione di montaggio del manufatto è lo stesso Esercito, tramite una nota ai media: “Abbiamo concluso la costruzione di un ponte di supporto lungo 61 metri in Vallemaggia – vi si legge –. Sostituisce il ponte di Visletto, andato distrutto durante il maltempo di fine giugno. La bassa e l’alta Vallemaggia sono perciò nuovamente collegate senza le restrizioni legate alla passerella”. L’esercito continua i suoi lavori in Val Bavona e in Val Lavizzara.
La costruzione del ponte, che si trova circa 100 metri a nord del ponte di Visletto andato distrutto, è stata preceduta da importanti lavori di accertamento e preparazione da parte di partner civili e militari: “Si sono tra l’altro rese necessarie trivellazioni con apparecchiature speciali e la realizzazione di una rampa alta sette metri. Trentacinque militari del battaglione d’intervento d’aiuto in caso di catastrofe hanno lavorato alla costruzione del ponte durante una settimana, soprattutto di notte, anche a causa delle temperature elevate. A tale scopo sono state impiegate due escavatrici gommate e una gru da 40 tonnellate”.
Il ponte di supporto del tipo Mabey ha una lunghezza di 61 metri e una larghezza di carreggiata di 4,2 metri. Il suo peso è di 130 tonnellate. La lunghezza massima di questo tipo di ponte, senza supporti, è di 70 metri. Il traffico viene fatto circolare in senso unidirezionale e con un sistema di semafori. Sono ammessi i veicoli con un peso massimo di 32 tonnellate. L’opera è concepita in modo tale da resistere in maniera ottimale anche in caso di aumento del livello del fiume.
“L’aiuto militare in caso di catastrofe a favore del Ticino continuerà poiché, su domanda del Cantone, è stato prolungato fino al prossimo 28 luglio da parte del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps). I soldati continueranno a fornire aiuto nel ripristino di infrastrutture d’importanza vitale in Val Lavizzara e in Val Bavona al più tardi fino a domenica. Ciò comprende tra l’altro lo sgombero delle strade d’accesso”.