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‘Un cristallo incastonato nella montagna’, ecco il nuovo bivacco

La struttura situata al Piano della Parete (Val Malvaglia) sarà inaugurata sabato 27 luglio e rappresenta una sosta fondamentale per la Via Alta Crio

Completamente realizzato in Valle di Blenio
19 luglio 2024
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«Un cristallo incastonato nella montagna». Così ha descritto Claudia Boschetti Straub, sindaca di Blenio, il nuovo bivacco al Piano della Parete, a 2’750 metri di altitudine in Val Malvaglia, durante una conferenza stampa odierna tenutasi a Olivone. Un bivacco che sarà inaugurato ufficialmente sabato 27 luglio (è già accessibile dallo scorso 29 maggio) e che rappresenta un tassello fondamentale per la Via Alta Crio, il percorso escursionistico alpino, dedicato a persone esperte amanti della montagna: dieci tappe su un tragitto di un centinaio di chilometri con 10mila metri di dislivello che dalla capanna Brogoldone nella valle di Lumino porta al Lucomagno. Fondamentale perché permette agli escursionisti di sostare a metà strada tra il rifugio dell’Alpe Giümela e la capanna Quarnei. Un tratto che sarebbe proibitivo da percorrere in un giorno, anche per persone esperte (oltre 3’200 metri di dislivello positivo e 3’000 negativo su circa 23 km). Rappresenta inoltre anche una via di fuga nel caso in cui la meteo dovesse diventare avversa. Una struttura ritenuta dunque «irrinunciabile», ha sottolineato da parte sua Enea Solari, presidente sia dell’associazione Via Alta Crio, sia della Sat Lucomagno, società alpinistica che ha promosso la realizzazione del bivacco (costruito interamente in Valle di Blenio grazie a professionisti locali) costato 450mila franchi, finanziati con mezzi propri e con il sostegno di diversi sponsor pubblici e privati. «Siamo molto fieri del traguardo raggiunto», ha proseguito Solari, ringraziando tutte le persone e gli enti coinvolti, così come i numerosi volontari che «sono stati la nostra forza».

Dieci posti letto, cucina a gas e viveri d'emergenza

La struttura di forma ottagonale – oltre a essere accattivante esteticamente, permette di contrastare gli accumuli di neve – si trova su un terreno di proprietà del Patriziato di Malvaglia che ha concesso il diritto di superficie alla Sat Lucomagno (proprietaria) per 99 anni. Un luogo che permette agli escursionisti di godere di un panorama di grande bellezza a perdita d’occhio su ben 895 vette. Il bivacco è avvolto da un guscio rosso ossido che «permette di individuarlo anche in caso di nebbia», ha spiegato l’architetta Sabrina Binda, coprogettista e responsabile della direzione lavori. All’interno si trovano 10 posti letto (più due di emergenza), una zona giorno con 12 posti, una cucina alimentata con bombole a gas liquido e viveri di emergenza. Non sono disponibili invece né riscaldamento né acqua corrente (all’esterno vi è una fonte d’acqua che però non è potabile). La struttura dispone inoltre di un impianto fotovoltaico che fornisce energia per l’illuminazione interna e per la ricarica di apparecchi elettronici. «In futuro prevediamo anche di installare delle telecamere che da un lato permetteranno di vedere in tempo reale le condizioni meteo e dall’altro potranno anche fungere da videosorveglianza», ha precisato Binda. Il Wc, a secco, non è collegato agli ambienti interni, ma è accessibile unicamente dall’esterno e sfrutta il processo di compostaggio naturale dei rifiuti solidi e liquidi. In questo contesto, il bivacco è permeato da una precisa visione etica: accorgimenti ecologici assicurano che l’uso e le attività di gestione minimizzino l’impatto ambientale nel contesto naturale e pregiato nel quale è inserito. È poi stato ricordato che per pernottare nella struttura (si sono già annunciate oltre 200 persone), così come negli altri capanne e rifugi della Via Alta Crio, è obbligatorio prenotare il posto letto online (maggiori info su www.viacrio.ch o su www.satlucomagno.ch).

Previste gite accompagnate da guide alpine

All’incontro con i media era presente anche Loris Beretta, dell’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e Valli, coordinatore del Masterplan Valle di Blenio. Uno degli obiettivi di quest’ultimo è proprio quello di «promuovere e valorizzare le attività all’aria aperta della regione», ha sottolineato. E questo progetto ha «una valenza sportiva e ricreativa molto importante». Da parte sua Carolina Cima, responsabile di Area per la Valle di Blenio dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino ha parlato di «un gioiello che invoglia qualsiasi appassionato di montagna a scoprire il nostro territorio». Ha inoltre aggiunto che in futuro saranno previste gite accompagnate da guide alpine.

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