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Fra i sommersi e i salvati, dove comanda la furia della natura

Sotto la frana di Sorte ancora due coniugi di mezza età. Morto l'ex municipale di Lostallo Aldo Bianchi, salva la sua compagna di 77 anni

La campagna fra Sorte e Lostallo
(Ti-Press/Golay)
24 giugno 2024
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Il cielo sfavillante apertosi come una beffa sulla Mesolcina dopo il nubifragio di venerdì si riflette nel lago di melma punteggiata di massi bianchi che ricopre più tratti di campagna fra Grono e Mesocco. A sud di Lostallo la situazione più compromessa. Prati da fieno verdeggianti fino a poche ore prima, trasformati in distese marce di detriti, massi, legname, vetture che sembrano relitti abbandonati, trascinati come fuscelli dal riale Groven sceso come una furia dalla montagna di sponda destra scavalcando su entrambi i lati le sponde di contenimento artificiali alte diversi metri. A sinistra ha invaso alcune case danneggiando anche quelle presenti più sotto, sulla cantonale, dove la fontana del paese a forma di montagna continua a zampillare; a destra la frana ha compromesso per metà il Grotto Sala e spazzato via il posteggio del Grotto Centena dove c’erano alcune auto posteggiate. C’erano, appunto.

Il riale Molera ha sfogato quanto tratteneva da decenni, forse secoli. Riconoscibili fra le macerie quel che rimane dei tetti. Il resto, garage, pareti, auto, giardini, quattro abitanti, tutto sparito. Inghiottito da ciò che ora è silenzio spettrale, rotto dal rumore delle ruspe in lontananza. L’unica per ora a salvarsi è una 77enne: aveva con sé il cellulare ed è riuscita ad allertare i soccorsi attraverso l’app della Rega. E così all’alba di sabato l’hanno intercettata ed estratta viva in fondo alla strada cantonale. Ricoverata al Civico di Lugano, è uscita dalle cure intense e sta abbastanza bene. Poi, ieri pomeriggio, la brutta notizia: la salma del compagno 83enne che si trovava con lei in casa è stata trovata 8 chilometri più a sud, riversa nel fiume Moesa fra Grono e Roveredo.

‘Dinamico e determinato’

Un volto noto in paese quello di Aldo Bianchi. Era stato municipale fra gli anni 90 e 2000 dopo una vita trascorsa a Obersaxen dove aveva messo in piedi un’impresa edile oggi diretta dal figlio. «Ricordo il nostro ex collega – ci spiega il sindaco Nicola Giudicetti – come una persona dinamica e determinata. Ancora oggi molto attiva nonostante l’età avanzata. Il suo spirito imprenditoriale lo aveva applicato molto bene al nucleo di Sorte, contribuendo a ristrutturare le case presenti e portando decoro e qualità». La sua esperienza politica era stata contraddistinta anche da tensioni e polemiche con i colleghi di esecutivo su alcuni dossier a lui cari (acquedotto e discarica inerti), sfociate poi nelle sue dimissioni nel 2000. Molto attento alla cosa pubblica, sul nostro giornale aveva pubblicato alcuni interventi taglienti. E due anni fa si era espresso contro la ‘ricorsite’ che frena i progetti pubblici. Un tema di estrema attualità nei Grigioni e in Ticino.

La speranza appesa a un cellulare

La conta dei residenti iniziata venerdì sera indica che manca ancora all’appello una coppia di mezza età domiciliatasi a Sorte da poco tempo, in febbraio, proveniente dal Bellinzonese: lei 53 anni e lui 57 con due giovani figli che durante il diluvio si trovavano in Ticino da amici. Il segnale di un cellulare è stato intercettato sabato verso le 16.30 dagli esperti di ricerche in caso di catastrofe, e da allora lo scavo procede con cautela. Tecnicamente detto, ‘a mano’. Telecamere termiche, elicotteri dell’esercito dotati delle tecnologie più sofisticate, cani da ricerca addestratissimi e guidati dai loro instancabili proprietari. Tutto diventa utile, necessario, indispensabile, ma tutti sanno che più passano le ore, più la speranza di ritrovarli in vita si affievolisce. E che oltre alla ricerca, ci sono anche altre priorità per chi gestisce il Comune.

L’elenco del sindaco: cosa c’è da fare

Dopo la conferenza stampa di sabato mattina a Roveredo, il sindaco risale la valle e si presenta in cancelleria. Le porte sono sempre aperte, anche perché c’è lo sportello postale. Il Comune la notte prima ha ospitato nella palestra delle scuole una quarantina di sfollati fra residenti e turisti rimasti bloccati in autostrada. Ora c’è da organizzare il numero Whatsapp per la popolazione, l’approvvigionamento di acqua minerale, discutere con gli uffici di Coira. Intanto la corrente va e viene ma alla fine rimane, tranne nelle case con i quadri elettrici compromessi, nonché a Sorte e da Sorte fino ai Piani di Verdabbio, dove la linea di approvvigionamento è saltata. L’acqua che sgorga dai rubinetti rimane non potabile: oggi le analisi diranno se si potrà riprendere a berla.

Passa un giorno e alla seconda conferenza stampa di ieri, Ignazio Cassis presente alle sue spalle, Giudicetti con calma serafica srotola l’elenco. Cose concrete di cui occuparsi, tante: «Acquedotto regionale, nella bassa valle, e depuratore regionale, a Lostallo, completamente da risanare; due bacini di ritenzione da rinnovare totalmente e nove bacini da svuotare subito. Lunghi tratti di strada cantonale e comunale da rifare perché l’asfalto si è alzato. A Sorte una fermata dell’autopostale e una cabina elettrica rase al suolo. E complessivamente, solo a Lostallo, 80 ettari di terreno agricolo melmoso da bonificare, 35 abitazioni allagate e quattro inagibili a lungo termine, oltre alle tre distrutte a Sorte. Auspico attenzione, risposte, rapidità, coordinamento».

Annullato lo Shankra Festival

Altro grattacapo fra i molti, ma risolto in una manciata di minuti senza troppi patemi d’animo, lo Shankra Festival la cui musica psichedelica da diversi anni anima la media Mesolcina per quattro giorni attirando migliaia di adepti da tutta Europa. «Proprio in settimana avevamo rilasciato l’autorizzazione per l’evento previsto fra il 10 e il 14 luglio», annota il sindaco spiegando che i preparativi erano già in corso: «Ma a questo punto l’abbiamo revocata. Il terreno è solo parzialmente compromesso, questo è vero, ma alcune delle aree posteggio dislocate in vari punti del paese lo sono completamente. Inagibili. Impossibile gestire l’ordine e l’affluenza in queste condizioni. Ci si vede l’anno prossimo». E, poi, c’è il dolore per le vittime. Danzarci sopra sarebbe macabro e inaccettabile.

Il comandante: l’incredibile forza dei mesolcinesi

Il comandante della Polizia grigionese per il Moesano, William Kloter, sottolinea ai giornalisti accompagnati sabato sul posto «l’incredibile energia dei mesolcinesi: popolazione, soccorritori, pompieri, forze dell’ordine, Spitex, case anziani. Centinaia di persone chiamate in servizio e altrettante messesi a disposizione volontariamente. Molte stanno lavorando incessantemente da diverse ore e sarà importante assicurare il riposo e il ricambio. In tempi normali, come polizia, con gli effettivi a disposizione fatichiamo a gestire due o tre eventi contemporaneamente, ma qui è tutto diverso. A ogni modo abbiamo chiesto e ottenuto rinforzi da oltre San Bernardino». Si commuove Kloter quando cita i due agenti recatisi a Sorte nel momento più critico e travolti dall’ondata: «Salvi per miracolo. Uno è padre di tre bambini». Volge lo sguardo altrove, sospende l’intervista.

Ma è un attimo. Il cronista lo incalza sulle priorità, su quanto c’è da fare ora e subito: «Certo, certo. Svuotare il prima possibile tutti i letti dei riali riempitisi. Fondamentale il coinvolgimento delle ditte con ruspe e camion. E ripristinare la rete idrica di evacuazione dell’acqua. Perché arriva l’estate e con essa il rischio di altri temporali». Fra le mani del comandante si materializza un caffè improvvisato che spunta da una casa poco a nord di Sorte: «Sono in servizio da 27 ore – annota senza farlo pesare minimamente – e stamattina sarei dovuto partire in vacanza con la famiglia. E niente…». Chi si fa in quattro, e anche di più, sono i militi del Servizio ambulanza e del Corpo pompieri. Quest’ultimo a Roveredo stava inaugurando proprio venerdì sera la nuova caserma, e invece si è visto confrontato «con l’intervento più importante cui ho mai preso parte in trent’anni di carriera», sottolinea il comandante Giovanni Cadlini. Il Sam insieme a Spitex ha dal canto suo approntato una rete di sostegno e intervento per gli anziani a domicilio: in taluni casi si rende necessario il ricovero temporaneo.

Nell’auto trascinata dall’ondata

Al Grotto Centena la cuoca Francesca Borello guarda verso sud, dentro l’orizzonte di palta. «La vede quell’auto là in fondo?». No, troppo lontana. «È la mia. Era posteggiata qui sotto e la frana me l’ha portata via, insieme ad altre tre. Una delle quali con due giovani francesi a bordo. Stavano arrivando qui per cena, sono i ragazzi dello Shankra Festival che allestivano il villaggio. Erano in auto e li abbiam visti passar via dentro la colata di fango». Una gita inattesa terminata dopo mezzo chilometro. Miracolosamente salvi.

Solidarietà e tavolo di sasso

A Lostallo, sulla strada cantonale, si va di pala. La melma da spostare dai giardini di alcune abitazioni è molta e col passare delle ore s’indurisce. Bisogna fare presto. Qui incontriamo una padre di famiglia che abita a Cabbiolo, dove il torrente Mondan si è pure ingrossato causando disagi, ma non a casa sua. Allora è sceso fino a Lostallo accompagnato dai due figli per dare una mano. Si chiama solidarietà e la si applica col sorriso e qualche battuta di spirito. Appena sopra, sull’altro lato del riale Groven, due abitazioni sono in piedi ma i loro giardini sono irriconoscibili. Il fiume in piena ha scavalcato l’argine ed è entrato senza chiedere permesso. Qui oltre alle pale c’è una piccola ruspa in azione. Un giovane ci spiega che in una delle due case abita suo zio: «Aveva un ospite che è riuscito a mettersi in salvo balzando fuori dalla finestra. Stamattina ho aperto la porta ed è uscita tutta l’acqua. Un devasto». Il proprietario della casa vicina spiega che il tavolo in sasso che si trovava in giardino «ora è 50 metri più sotto. Ma almeno è intero e posso riutilizzarlo». Il massiccio grill in pietra versa invece in cattivo stato. Si lavora alacremente, senza sosta, senza fatica, sotto un cielo sempre meno azzurro. Di lì a poco scenderà altra pioggia.

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