Castione: l’associazione vede bene il progetto edilizio da 29 milioni, ma ne contesta tre punti. Progettista disposto a incontrare e approfondire
Suscita più di una perplessità l’ultimo grande progetto edilizio previsto a Castione. A richiedere approfondimenti al Municipio è la locale Associazione per il miglioramento ambientale (Amica) che ha inoltrato opposizione all’edificazione di un complesso nei mappali di 8mila metri quadrati compresi fra via San Gottardo e via Stazione. Dove i titolari della ditta Somazzi, attiva nel settore dei materiali da costruzione, intendono realizzare sul loro fondo e su quello confinante a nord, ossia l’azienda agricola Guerino dove bruca qualche animale da pascolo, un grande complesso da 29 milioni di franchi denominato ArCa e formato da una sessantina di appartamenti, uffici, una sala riunioni molto capiente, una piazza interna, aree verdi e autorimessa. Progettista l’architetto Marco Giussani di Mezzovico. Proprio accanto, ricordiamo, nel terreno confinante a sud sede dello storico Garage Music e di altre discoteche chiuse da tempo, il gruppo Multimmobiliare e Partecipazioni Sa mira a realizzare la residenza intergenerazionale Multi Generation dotata di 50 appartamenti, spazi commerciali e un grande parco interno. Rivoluzione in vista, dunque, per il comparto che affianca la stazione e per il quale il Comune di Arbedo-Castione ha impostato una pianificazione destinata a valorizzarlo.
Amica non si dice contraria di principio al progetto, ma solleva due questioni puntuali chiedendo di modificarlo. Più un terzo punto, relativo al carico viario. Superfici commerciali: l’associazione ricorda che l’articolo 33 delle Norme d’attuazione del Piano regolatore vieta l’inserimento di attività che si configurino come grandi generatrici di traffico; ammessi per contro commerci con al massimo 300 metri quadrati di superficie di vendita. Per contro, i piani presentati indicano a suo dire tre negozi rispettivamente di 198, 191 e 100 metri quadrati per un totale di 489: “La norma Napr è quindi sforata di oltre il 50%”. Altro punto criticato, il fatto che la distanza tra la rotonda adiacente e l’entrata/uscita dai 144 posteggi sotterranei sia inferiore a 30 metri: “Ci chiediamo se la distanza sia a norma. Anche perché c’è una similitudine con l’entrata al negozio Lidl e al distributore City (ndr: dall’altra parte della rotonda, dove sono pure presenti un satellite Denner e un negozio Migros) che già attualmente crea enormi problemi alla fluidità del traffico con una distanza paragonabile”.
Interpellato dalla ‘Regione’, l’architetto Giussani si dice «lieto che Amica non sia di principio contraria al progetto, limitandosi a fare lecite osservazioni che saranno motivo di approfondimento». Il progettista si sofferma poi su alcune caratteristiche a suo dire positive, come la presenza di pareti verticali inverdite «che mitigano l’innalzamento delle temperature riducendo gli effetti delle isole di calore e garantendo nel contempo una maggiore qualità di vita»; citate inoltre «la qualità dell’edificazione, gli spazi pubblici, le piazze inverdite e le aree di utilità pubblica in base al principio di aggregazione intergenerazionale e dove la presenza fisica e sonora dell’acqua sottolineerà la connotazione marcatamente pubblica del luogo, idoneo a ospitare eventi culturali e sociali in cui lo spirito di appartenenza al quartiere possa consolidarsi». La presenza di terrazzamenti inverditi disposti a gradoni per fungere anche da sedute «donerà alla piazza una funzionalità particolare, consentendole di trasformarsi in anfiteatro». In definitiva il complesso «mira a rafforzare lo spirito di socialità e condivisione, sempre più mitigato dall’individualismo dilagante e generalizzato, e a contrastare l’isolamento e l’alienazione».
Quindi il carico viario: dall’incarto – evidenzia Amica nell’opposizione – emerge che a costruzione avvenuta, all’ora di punta serale, usufruiranno della rotonda trenta veicoli al minuto: “Già oggi la rotatoria non riesce a smaltire il traffico attuale negli orari di punta mattino, mezzogiorno e sera. La conseguenza è che la strada interna al paese (via Corogna e via Cantonale) è costantemente bloccata sino all’altezza della rotonda su via San Bernardino”. In un simile contesto “i residenti di Castione subiscono le negative conseguenze di una viabilità che critichiamo ormai da oltre 15 anni”. Ma non solo: “La pubblicità e l’importanza che Ffs e Stato danno al nodo intermodale della stazione di Castione sono vanificate dal congestionamento del traffico che ha conseguenze negative sui trasporti pubblici che nella zona sono molto frequenti e sfruttati sempre di più dalla popolazione, che dopo aver scelto l’opzione ecologica si ritrova bloccata sui sedili dei bus”. Amica sottolinea infine che il Park and Rail della stazione “sarà sempre più usato e non ha senso ostacolarne l’uso”. La perizia del traffico indica che il complesso ArCa genererà circa 200 movimenti veicolari in più al giorno; e specifica che lungo strada cantonale e strade laterali e di servizio non si prevedono particolari disagi alla circolazione, perché l’aumento del traffico previsto sarebbe contenuto rispetto alla situazione odierna, che come detto è però ritenuta problematica da Amica. A ogni modo, pur ritenendo la funzionalità del nodo e della rete viaria adiacente garantita in futuro anche con l’arrivo del progetto ArCa, i periti ritengono opportuno effettuare una verifica di capacità della rotonda.
Pronta la replica dell’architetto: «Il progetto è parte di quel concetto di riqualifica urbana e territoriale in cui la città Ticino dovrebbe e potrebbe consolidare i propri principi di mobilità sostenibile. Non a caso il progetto destina gran parte dei contenuti ad attività di carattere amministrativo in un contesto di mobilità moderna, innovativa e sostenibile grazie soprattutto al collegamento ferroviario. In questo concetto che potrebbe fungere da progetto pilota, siamo aperti a un confronto propositivo e costruttivo con l’associazione Amica o altri interlocutori al fine apportare idee e principi migliorativi».