Ticino

Tuto Rossi: ‘Sdegno per l'incarico a Galliani, da revocare’

Interpellanza del deputato Udc che ritiene ‘assurdo’ il mandato all'ex procuratrice per gli accertamenti sulle segnalazioni di mobbing al Tribunale penale

Immagine di archivio
(Ti-Press)
2 maggio 2024
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"Sdegno unanime". Questo è ciò che esprime il granconsigliere Udc Tuto Rossi in un'interpellanza urgente al Consiglio di Stato circa l'incarico "alla solita avvocata penalista", ovvero l'ex procuratrice Maria Galliani, di condurre accertamenti sulle segnalazioni di mobbing all'interno del Tribunale penale da parte di una segretaria nei confronti di una collega. Tribunale che, a dire del deputato democentrista, "giudica i suoi clienti" e che l'avvocato Galliani "frequenta quotidianamente per conto loro"

Non usa mezzi termini Rossi, definendo l'incarico "una farsa che offusca l'immagine della giustizia e ne mina l'indipendenza". Il firmatario dell'interpellanza "urgentissima" esorta il Governo "a ritirare immediatamente l'assurdo in carico". Per Tuto Rossi, che definisce "posticcia" nonché "un sofisma di pessimo gusto" la limitazione del mandato dietro la soglia delle “questioni riguardanti i giudici”, il Consiglio di Stato "si nasconde dietro un dito". Ciò perché, a dire del granconsigliere Udc, "uno dei principali oggetti del contendere è il personale della cancelleria protetto da tre giudici e accusato di mobbing da altri due giudici, che per questa ragione si sono denunciati tra di loro".

"Conoscevamo le doti di penalista dell’avvocata Maria Galliani, non conoscevamo invece quelle di contorsionista", recita il testo dell'interpellanza, secondo la quale tali doti, e non quelle da penalista, sarebbero necessarie "per riuscire a fare un’inchiesta" sul funzionamento del settore amministrativo del Tribunale penale senza toccare “le questioni che riguardano i giudici”.

E ancora, sulla stessa linea, prosegue: "Ci sarebbe da ridere per questa farsa, se non ci fosse in gioco la credibilità di uno dei pilastri portanti della società democratica".

"Assurdo incaricare un avvocato che frequenta il tribunale che giudica i suoi clienti"

Riportando le perplessità espresse dai media, incluso il nostro giornale, Tuto Rossi si dice stupito dal fatto che "il Consiglio di Stato, che pure annovera tra i suoi membri un ex giudice del Tribunale penale cantonale, non si sia reso conto che è assurdo incaricare un avvocato di inchiestare su un tribunale che giudica i suoi clienti".

Per il deputato Udc, "la salvaguardia dell’indipendenza della magistratura impone che [i magistrati] rifiutino l’accesso al Tribunale penale all’avvocata Maria Galliani, qualora il Consiglio di Stato non si rinsavisse annullando l’assurdo incarico".

In base a quanto sopra, il granconsigliere democentrista chiede, innanzi tutto, "per quali oscure ragioni" sia stato dato incarico di svolgere accertamenti preliminari sul funzionamento amministrativo del Tribunale penale cantonale all’avvocata Maria Galliani, che frequenta il suddetto tribunale "ogni giorno per conto dei suoi clienti". L'interpellanza chiede inoltre al governo se la duplice immagine dell'ex procuratrice pubblica, "una volta sullo scranno a giudicare il funzionamento amministrativo del Tribunale penale, e un’altra sotto lo scranno a difendere il suo cliente giudicato dal medesimo Tribunale penale" non finisca per offuscare l’immagine della giustizia.

Il deputato Udc fa riferimento poi anche ad altri mandati diretti ricevuti dall'avvocata Galliani, chiedendo "per quali ragioni di nepotismo o di partitismo" essi vengano a ella conferiti "sempre o quasi sempre, ovviamente sempre senza pubblico concorso". Rossi chiede inoltre conto della spesa "anche sommariamente preventivata" per lo svolgimento di tale mandato, e quali altri mandati diretti abbia ricevuto l'ex procuratrice dal Consiglio di Stato negli ultimi 15 anni e quali compensi abbia incassato da essi.

Il granconsigliere democentrista chiede, poi, se il governo non ritenga opportuno vietare agli ex Procuratori pubblici di assumere mandati nel settore penale almeno per cinque anni, "proprio per evitare commistioni", come avviene ad esempio in altri cantoni e in Francia. Infine, la domanda con cui si apre l'interpellanza: "Non crede il Consiglio di Stato che per la dignità della giustizia, occorre revocare immediatamente l’incarico conferito Maria Galliani, e se necessario affidarlo a un ex magistrato proveniente dall’esterno del Cantone Ticino?".